Si parla sempre più spesso di eredità digitale per riferirsi alla trasmissione a terzi del “patrimonio digitale” di una persona, in seguito alla sua morte. Si tratta di un problema di sempre maggiore attualità man mano che il nostro mondo prosegue nella sorta di sdoppiamento tra vita reale e vita virtuale: un fenomeno che con il progredire del Metaverso può solo che accentuarsi.
Il patrimonio digitale, che compone appunto l’eredità digitale, comprende una pluralità eterogenea di beni e rapporti giuridici relativi a informazioni conservate su supporto elettronico. Si può trattare di beni con valore economico/patrimoniale (si pensi a criptovalute o a non fungible token) o anche solamente affettivo (come le foto caricare sul nostro social network preferito), gestiti digitalmente e magari protetti da password, vuoi perché riposti in una risorsa fisica come pc/tablet o cellulare, vuoi perché contenuti in siti internet cui si accede con nome utente e password (si pensi alla pagina facebook, instagram, linkedin, ecc.).
L’incontro di oggi con l’avvocato Fabrizio Vedana – Across family advisor, ha avuto l’obiettivo di offrire una panoramica del tema anche attraverso il commento del decalogo predisposto dal consiglio nazionale del notariato sul tema proponendo di individuare possibili soluzioni per la sua gestione attraverso l’utilizzo della fiduciaria, del mandato post mortem e del legato di password.