Nella nostra serie di articoli sulla diffusione del Contactless in EMEA, abbiamo incontrato una varietà di Paesi, ciascuno in fasi diverse del proprio percorso di sviluppo dei pagamenti digitali. Sebbene tutti abbiano rilevato grandi cambiamenti nel comportamento dei consumatori, in gran parte in risposta alla pandemia, i Paesi nordici si stavano già preparando a dire addio ai contanti prima ancora dell’arrivo del Covid-19.
Le nazioni nordiche (Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia) sono 4 dei 10 paesi più cashless del mondo, con la Norvegia in testa, subito seguita da Finlandia, Svezia e Danimarca. [1] Ciò che è interessante notare non è tanto il fatto che i Paesi nordici si stanno allontanando dal contante mentre altre nazioni sono ancora lontani da questo obiettivo, quanto piuttosto il fatto che sono molto più avanti di tutti in un percorso generale verso una società totalmente digitale, dando a coloro che vivono in altri Paesi una prima visione di come potrebbe cambiare presto la loro vita…
I primi fautori dell’eliminazione del contante
Secondo alcune previsioni, la Svezia, una delle nazioni tecnologicamente più avanzate del pianeta, entro marzo 2023 diventerà la prima nazione al mondo senza contanti [2]. Negli ultimi dieci anni, la quota di beni pagati in contanti è scesa da circa il 40 per cento (già un valore sorprendente per noi Italiani) a meno del 10 per cento [3]. Il contante è ora utilizzato principalmente per piccoli pagamenti e quasi esclusivamente dalla popolazione più anziana. Molte filiali bancarie hanno chiuso e, di quelle rimaste, la maggior parte non consente più ai clienti di effettuare operazioni sul contante (prelievo o deposito).
All’inizio di quest’anno, la Norges Bank, la banca centrale della Norvegia, ha riferito che i norvegesi utilizzano monete e banconote solo per il 3-4% delle loro transazioni di acquisto [4]. Questa notizia ha portato la Norvegia in una posizione di primo piano come il Paese con meno contanti, superando anche la vicina Svezia. Inoltre, all’inizio del 2020, il 65% dei pagamenti nei punti vendita fisici era effettuato in modalità contactless [5], una quota che è aumentata nel corso dell’anno di pandemia, come confermato da BankAxept, e a Dicembre 2020 l’80% dei pagamenti erano contactless! A dimostrazione che questa tecnologia, con la sua semplicità e velocità, è un ulteriore spinta all’uso del pagamento digitale in sostituzione del contante.
L’inclusione finanziaria cresce, ma bisogna tenere conto anche dell’esclusione finanziaria
Sebbene la Svezia sia considerata un Paese di grande successo nell’inclusione finanziaria, con oltre il 99% della popolazione che possiede un conto bancario, inclusi i neonati [6] (la media mondiale è del 58%), sta facendo ancora i conti con una certa esclusione finanziaria, a danno di poveri, anziani o disabili, che ancora vogliono o devono affidarsi al contante. Questa situazione ha portato la Riksbank, la banca centrale svedese, ad adottare all’inizio del 2021 una legislazione in base alla quale le sei maggiori banche sono comunque obbligate a fornire alcuni servizi di cassa, garantendo un livello minimo di accesso al cash per cittadini e aziende. La questione dell’esclusione è emersa persino in un reality show (Seniorsurfarna), che vede celebrità inviate in un campo di addestramento per metterli di fronte alla digitalizzazione e gli sviluppi delle nuove tecnologie e dove i concorrenti più “seniores” hanno dimostrato di avere alcune difficoltà ad affrontare la vita quotidiana.
Il drammatico allontanamento dal contante ha causato alcune preoccupazioni anche in Norvegia: il ministero delle Finanze del Paese ha chiesto all’Autorità di vigilanza finanziaria di Oslo di definire un piano per garantire la disponibilità di contanti ai clienti che ne fanno ancora uso ed evitare che le banche norvegesi neghino questi servizi che sono sotto la loro responsabilità, come è avvenuto in alcuni casi in Svezia [7].
Nel frattempo, i consumatori più giovani ed esperti di tecnologia continuano ad assorbire le nuove tecnologie digitali, con addirittura alcuni casi estremi: migliaia di svedesi hanno accettato di avere un microchip impiantato sotto la cute della mano [8], che consente loro di eseguire una serie di attività digitali (dalla conferma della propria identità, all’accesso a locali riservati, fino all’acquisto di beni) semplicemente con il gesto di avvicinare la mano al lettore. La sicurezza di questo approccio è oggetto di dibattito, ma fornisce una visione illuminante delle possibilità aperte dalla tecnologia contactless.
Anche la diffusione delle app di pagamento mobile sta guidando la diffusione dei pagamenti digitali
Come i loro vicini scandinavi, anche la Finlandia è una grande fan dei pagamenti digitali. Un impressionante 98% della popolazione possiede una carta di debito e il 63% ha una carta di credito. Anche la Danimarca sta tenendo il passo con la tendenza verso il cashless, con il 97% che possiede una carta di debito e l’86% dei pagamenti in negozio effettuati, oggi, con tecnologia contactless.
Ma uno dei maggiori fattori trainanti dei pagamenti senza contanti e senza contatto in entrambi i Paesi è la dominanza di app di pagamento su smartphone. Questi hanno visto un’enorme diffusione in tutta la Scandinavia e consentono ai consumatori di pagare prodotti, servizi e bollette, oltre a consentire l’invio di denaro (di valore) tra di loro.
In Svezia, l’applicazione di pagamento mobile Swish è già vicina all’adozione da parte del 100% della popolazione. Nel 2020 l’app ha facilitato transazioni digitali per un valore totale di oltre 300 miliardi di corone, tre volte più di quanto gli svedesi abbiano ritirato dagli sportelli automatici in contante.
A giugno di quest’anno è stato annunciato che un gruppo di banche attive in Norvegia, Danimarca e Finlandia intende unificare le proprie app di pagamento mobile per creare un unico servizio, che diventerebbe uno dei più grandi sistemi di questo genere attivi in Europa [9]. Danske Bank fonderà la sua app MobilePay con l’app norvegese Vipps e l’app finlandese Pivo, servendo così oltre 11 milioni di utenti con oltre 330.000 negozi e rivenditori online e creando un vero colosso, di proprietà bancaria, dedicato ai pagamenti da smartphone!
Il fatto che l’uso di queste app nella società sia diventato così frequente denota come, ormai, sia abbastanza comune che presso i merchant e i retailer più evoluti si possano trovare punti di pagamento con POS più “tradizionali” in grado di accettare carte, NFC e altri sistemi di pagamento, e anche punti dedicati esclusivamente a pagamenti con smartphone e app, potendo così offrire ai clienti nuove opportunità di spesa e più moderne modalità di acquisto.
Le valute digitali potrebbero essere la fase successiva del viaggio
Poiché le persone utilizzano meno denaro fisico, in tutto il mondo valute alternative come il Bitcoin stanno guadagnando terreno. Molti Paesi stanno valutando l’emissione di proprie valute digitali, emesse sotto il controllo della propria Banca Centrale. Così come per i pagamenti elettronici, anche sul tema della cosiddetta “valuta digitale” i Paesi nordici sono in prima linea nella loro introduzione.
All’inizio di quest’anno, la Banca Centrale norvegese ha annunciato pubblicamente che stava studiando soluzioni di valuta digitale per aiutare a sostenere il passaggio a una società ancor più senza contanti. La Svezia sta già procedendo con gli investimenti nella fattibilità e nello sviluppo della propria “e-krona”, con una decisione definitiva sull’opportunità di procedere prevista entro Novembre 2022.
Tuttavia, proprio come inizialmente ci fu resistenza ai pagamenti digitali, così permane un po’ di scetticismo sulla diffusione e sull’utilizzo di una valuta digitale: Riksbank afferma di vedere l’e-krona come un’integrazione dell’uso del contante, opportunamente “dematerializzato”, piuttosto che come un sostituto dello stesso.
Questo può essere un segno che una digitalizzazione totale dei pagamenti non potrà mai avvenire e che monete metalliche o cartacee continueranno ad esistere, quantomeno come “garanzia” di valori virtualizzati su una carta? Solo il tempo dirà se le valute digitali potranno avere una dignità propria e potranno guadagnare terreno. Ad ogni modo non ci possono essere dubbi sul fatto che i Paesi nordici sono una straordinaria area di sperimentazione che ci offre l’opportunità di osservare “sul campo” alcune delle ultime innovazioni nei pagamenti e farci capire se anche le nostre società abbracceranno davvero nuovi modelli di pagamento cahsless.
Articolo originale: https://www.ingenico.it/articoli/2022/i-paesi-nordici-pronti-a-dire-addio-al-contante.html