Tinaba (acronimo di This is not a bank), startup fintech italiana lanciata da Sator Private Equity Fund nel novembre 2015 ha varato un nuovo aumento di capitale, questa volta per ben 30 milioni di euro. Lo scrive MF Milano Finanza, precisando che, come recita il verbale dell’assemblea straordinaria dei soci che si è tenuta lo scorso 10 dicembre, la ricapitalizzazione si è resa necessaria “in considerazione della necessità di reperimento di risorse finanziarie a supporto del piano industriale e dello sviluppo prospettico dell’azienda nel breve-medio periodo”. L’aumento di capitale, offerto ai soci, potrà essere sottoscritto entro i successivi 12 mesi.
Ricordiamo che azionisti di Tinaba sono Arepo Ti (emanazione del fondo Sator Private Equity) che ha circa il 70%, seguita dalla stessa Sator e da Banca Profilo (quotata a Piazza Affari e controllata da Sator) ciascuno con il 15%.
L’operazione arriva poco più di un anno dopo l’ultima ricapitalizzazione da 6 milioni di euro Si tratta quindi del quarto aumento di capitale sottoscritto dai soci dal lancio dell’attività, dopo quelli da 1,5 milioni e da 12,5 milioni, entrambi sottoscritti nel 2018.
Tinaba aveva richiesto 2 anni e mezzo di lavoro e 30 milioni di investimento per essere lanciata, aveva detto Matteo Arpe in conferenza stampa nel luglio 2016, presentando il piano industriale di Tinaba.
Da allora però e sino al 2020 Tinaba ha cumulato oltre 32 milioni di perdite: 6 milioni nel 2020, dopo i 6,4 milioni del 2019, i 9,3 milioni del 2018, i 7,7 milioni del 2017, i 2,2 milioni del 2016 e un milione nel 2015. A fronte di riserve di capitale a fine 2020 per oltre 45 milioni e un patrimonio netto di 12,7 milioni.
L’ecosistema digitale realizzato da Tinaba è basato interamente su una tecnologia italiana proprietaria che abilita le banche partner a servizi digitali innovativi e unici. La app di Tinaba è utilizzabile in tutto il mondo per condividere denaro, permette di pagare in modo digitale azzerando le commissioni per gli esercenti ed è integrata con Banca Profilo.