Al via la sperimentazione del voto elettronico per le cittadine e i cittadini italiani residenti all’estero, grazie al parere favorevole del Garante per la protezione dei dati personali sullo schema di decreto del ministero degli Affari esteri. Il via libera era atteso da tempo e apre potenzialmente la strada a nuovi scenari per “importare” questa modalità di voto anche per il voto “interno”.
Come funziona?
Gli elettori verranno ammessi alla sperimentazione su base volontaria, dopo essere stati informati della possibilità tramite un’apposita campagna effettuata dagli uffici consolari di riferimento. Il voto verrà espresso sul portale Io Voto, creato appositamente per la sperimentazione e ospitato all’interno dell’infrastruttura cloud di Oracle, presso il data center Oracle di Francoforte. Tutte le informazioni relative all’iscrizione e a come accedere al portale saranno pubblicati su Fast-It, portale dei servizi consolari della Farnesina, e sul sito degli uffici consolari di riferimento entro il giorno prima dell’inizio delle votazioni. Alla piattaforma si accederà tramite Spid e la crittografia rimarrà tale fino al momento dello spoglio. Ovviamente, il voto non sarà replicabile.
Il Garante della privacy ha però però sottolineato la necessità di separare le autorizzazioni di consenso per la sperimentazione e quella relativa al trattamento dei dati personali e di esplicitare chiaramente nel decreto per quanto tempo verranno conservati i dati raccolti.