Tra il 2020 e il 2030 il digitale contribuira’ ad abbattere fino al 10% delle emissioni rispetto ai livelli del 2019, ovvero circa 37 milioni di tonnellate di CO2 annue, con un impatto pari a quello incrementale delle energie rinnovabili. E’ uno dei rilievi di maggiore interesse che emerge dallo studio ‘Digitalizzazione e sostenibilita’ per la ripresa dell’Italia’, elaborato da The European House-Ambrosetti in collaborazione con Microsoft Italia presentato oggi alla 47esima edizione del Forum Ambrosetti in una conferenza stampa cui hanno preso parte anche l’ad di Microsoft Italia Silvia Candiani e Patrizia Lombardi, Prorettore del Politecnico di Torino. Sotto il profilo della sostenibilita’ economica – rivela inoltre lo studio – le aziende digitalizzate sono il 64% piu’ produttive rispetto rispetto alle aziende che non hanno ancora attuato percorsi di trasformazione digitale. Inoltre dal punto di vista della sostenibilita’ sociale, l’adozione di nuove forme di lavoro a distanza e’ secondo il 63,7% del campione la principale leva attraverso cui il digitale puo’ contribuire alla sostenibilita’ sociale. Lo studio rivela come i valori di sviluppo sostenibile sono sempre piu’ al centro di un interesse acceso e cresce tra le aziende la consapevolezza del loro valore quale leva competitiva per il business: il 64% delle aziende intervistate considera infatti la sostenibilita’ ambientale come uno dei pilastri della propria visione. Sostenibilita’ ambientale che si declina secondo significati differenti: per il 59% delle aziende sostenibilita’ ambientale significa efficientamento dei processi interni, per il 39,6% implica il rinnovamento dei propri prodotti e servizi in ottica sostenibile, il 5% del campione ha indicato anche la necessita’ di competenze e figure professionali adeguate per concretizzarne le implementazioni produttive e strategiche per uno sviluppo sostenibile. Segue a questa esigenza strutturale l’intenzione di allargare la propria visione di sviluppo sostenibile all’intera filiera, che complessivamente interessa oltre il 60% del campione. Percentuali queste che si riducono nel caso delle piccole e medie imprese: solo il 47% delle Pmi, infatti, considera la sostenibilita’ un caposaldo della propria missione contro il 67% delle sole grandi aziende. Il 50% sta ridisegnando i propri processi interni in ottica di efficientamento del consumo di risorse (vs 69% grandi). Gli sforzi principali delle piccole imprese per implementare dinamiche di sviluppo sostenibile si concentrano invece principalmente nella selezione della supply chain (50%) e nella creazione di figure professionali pronte ad agire il cambiamento.
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