Numeri alla mano, mettendo a confronto la tassazione sui colossi digitali tra noi e i cugini d’oltralpe vede i francesi incassare cifre ben più significative rispetto alle nostre. Nel 2020, infatti, i francesi hanno raccolto 375 milioni di euro in crescita del 35% rispetto ai 277 milioni del 2019. Si tratta sempre di cifre limitate rispetto alle potenzialità ma che in qualche modo rispecchiano una qualche forma di efficacia della tassazione. In Italia, invece, la nuova tassazione sui big tech ha portato solo 233 milioni, una cifra al di sotto persino inferiore a quella già ridotta dei francesi nel 2019. Ora i successivi passaggi potrebbero essere in parte annacquati dalla global tax in via di piena definizione, anche se in sede UE hanno ogni decisione per una web tax comune (cui non si vorrebbe in ogni caso rinunciare) è stata rimandata ai mesi autunnali che ci aspettano. La speranza è che i ridotti ricavi degli Stati rispetto ai proventi maturati dalle imprese tecnologiche possano crescere in futuro ad un livello maggiormente sostenibile e rilevante rispetto a quanto rilevato fino ad oggi.
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