La nuova privacy policy di WhatsApp – con potenziale utilizzo da parte di Facebook Ireland dei dati degli utenti europei di WhatsApp in congiunzione ad altri data set del gruppo – potrebbe non essere conforme alle disposizioni del Gdpr. Su questo intende fare luce l‘Edpb, il Garante dati europeo. Lo scorso mese di maggio era stato il Garante privacy tedesco della città di Amburgo a chiamare in causa il Garante europeo, dopo aver deciso unilateralmente di sospendere per tre mesi la condivisione dei dati di Whatsapp con Facebook in vista dell’imminente e controverso cambiamento dell’informativa privacy di Whatsapp. Il Garante tedesco ha giudicato illegali i nuovi termini di utilizzo di Whatsapp. L’EDPB condivide la decisione del garante tedesco e ha esteso ulteriomente lo stop alla condivisione dei dati fra Whatsapp e Facebook. A maggio WhatsApp aveva dichiarato che l’azione non aveva basi legittime e non avrebbe avuto alcun impatto sul lancio dell’aggiornamento della privacy policy. Giovedì però la compagnia si è adeguata, accogliendo con favore la decisione dell’EDPB di avviare un’indagine in Irlanda, e ha affermato che collaborerà con il regolatore irlandese per affrontare pienamente le questioni sollevate.
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