La prima mossa era stata di togliere i fondi per il suo finanziamento dal Recovery Plan, la seconda la sospensione a tempo indeterminato, di fatto, la cancellazione della misura simbolo del precedente esecutivo. L’iniziativa del Cashback, infatti, dovrebbe essere sospesa, almeno per sei mesi, a partire dal 30 giugno. È quanto è stato deciso, secondo diverse fonti di maggioranza, durante la riunione della cabina di regia a Palazzo Chigi. Quindi non ci sarà, almeno per ora, un secondo semestre e l’operazione si fermerà alla scadenza del 30 giugno con il pagamento delle somme accumulate con i pagamenti delle carte di debito e credito e con il «superpremio» da 1.500 euro ai maggiori utilizzatori. L’iniziativa è stata sicuramente un driver di digitalizzazione ed incentivo all’uso della moneta elettronica ma evidentemente sulle scelte del Governo non hanno pesato solo i successi del cashback ma anche le sue criticità. Chi ha maturato il diritto a rimborso riceverà quanto dovuto ma la misura non andrà oltre. Ad oggi sono 7,86 milioni i cittadini con transazioni valide per un totale di 726 milioni di transazioni elaborate e sono 5,9 milioni le persone che hanno già raggiunto i requisiti per il rimborso statale .
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