Ora è arrivato il momento di darsi da fare. L’approvazione da parte dell’UE del Pnrr dà all’Italia fondi ma anche oneri da mantenere attraverso la stringente implementazione di quanto illustrato nel Piano. Un piano che può cambiare l’Italia, se solo ci rendiamo conto che realizzarlo sarà un’impresa. La pagella assegnata dalla Commissione Ue al Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano — 10 A (il voto massimo) e una B legata ai costi — apre l’accesso a 191,5 miliardi di fondi europei, di cui 68,9 miliardi in sovvenzioni e 122,6 miliardi in prestiti entro il 2026, che contribuiranno alla transizione verde e digitale dell’economia italiana, insieme al superamento dei colli di bottiglia che hanno bloccato la nostra crescita negli ultimi decenni.
Dal digitale alla giustizia, dalla PA all’economia verde, la realizzazione del Pnrr è ricca di passaggi e provvedimenti da adottare, nel documento ufficiale che segue rechiamo in anteprima un cronoprogramma con cui le varie iniziative dovranno essere affrontate ed entrare in vigore.