Gli effetti della transizione digitale, nel bene e nel male, colpiscono anche le banche. Se da un lato la digitalizzazione renderà l’erogazione del credito più veloce e flessibile, dall’altro i dipendenti bancari soffrono del calo dell’affluenza agli sportelli. Secondo le stime di Ulica, dal 2011 al 2019 in Europa gli impiegati di banca sono diminuiti del 15,48% e in Italia la flessione si è attestata all’11,42%. La contrazione degli sportelli (-26,8%) è stata particolarmente rilevante in Spagna (-40,1%), Germania (-29,3%) e Italia (-27,4%).
In Italia, la percentuale di clienti che utilizza l’internet banking ha guadagnato sedici punti percentuali nel periodo 2011-2019. Oggi il 36% degli utenti italiani usa il canale digitale per accedere ai servizi bancari e il 31% utilizza il web per fare acquisti. E il fenomeno rimane altrettanto rilevante anche al di fuori delle città in periferia e in zone rurali. Nell’ultimo decennio in tutta Europa si è registrata una crescita nell’utilizzo delle piattaforme digitali per accedere ai servizi bancari e al commercio elettronico.
A peggiorare la situazione contribuisce anche il fenomeno dell’aggregazione bancaria. L’analisi di Ulica ha dimostrato che in venti anni si è assistito a un incremento della percentuale di asset complessivi detenuti dai primi cinque gruppi bancari rispetto agli asset totali. La concentrazione ha ridotto la concorrenza nel settore. Nel 2000 le prime cinque banche detenevano il 22,7% degli asset, percentuale salita nel 2019 al 47,9%.