Una sentenza che potrebbe produrre un precedente dagli effetti dirompenti per il mercato delle prenotazioni online in tutta Europa. Gli alberghi in Germania possono proporre ai clienti sui propri siti internet tariffe piu’ basse di quelle presenti sulla piattaforma Booking.com. Lo ha deciso la Corte suprema tedesca, ponendo fine a una lunga querelle tra albergatori tedeschi e il sito per prenotazioni. Booking.com, uno dei giganti online del settore, che si garantisce sempre il prezzo più basso limitatamente all’offerta disponibile sul proprio portale, puntava a conservare la clausola che impediva agli hotel di proporre sui propri siti prezzi inferiori a quelli presenti sulla piattaforma ma la Corte federale tedesca (Bgh) ha giudicato questa pratica “incompatibile con la legge sui monopoli”. La federazione tedesca degli albergatori ritiene che questa decisione “dia sicurezza giuridica agli operatori del settore in Germania e permetta una concorrenza piu’ giusta”. Booking.com era stata sanzionata dall’Antitrust tedesca nel 2015 per questa pratica ma nel 2019 la piattaforma aveva vinto in appello. L’Antitrust si e’ quindi rivolta alla Corte suprema e ora ha avuto ragione su Booking, che gia’ in altri Paesi europei ha dovuto rinunciare a questa pratica negli ultimi anni.
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