l quotidiano britannico The Guardian ha pubblicato il bilancio 2020 di Amazon EU Sarl, societa’ attraverso la quale il gruppo Usa vende prodotti in Europa, che ha registrato vendite record per 44 miliardi di euro risultando a fine esercizio con una perdita di 1,2 miliardi di euro. Il che ha permesso di pagare zero imposte. Dal documento pubblicato da The Guardian e dall’articolo relativo emerge che ad Amazon EU Sarl sono stati concessi 56 milioni di euro di crediti d’imposta da poter utilizzare per compensare eventuali future imposte in caso di utile. La societa’ ha accumulato perdite riportabili per un valore di 2,7 miliardi di euro, che possono essere utilizzate a fronte di eventuali imposte dovute sugli utili futuri.
L’unita’ lussemburghese – che gestisce le vendite per Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Spagna e Svezia – da’ lavoro a 5.262 dipendenti. Nel 2019 c’erano state vendite complessive per 32 miliardi. Il giornale britannico nota che i conti statunitensi di Amazon mostrano che il reddito nel Regno Unito e’ salito del 51% lo scorso anno a un record di 26,5 miliardi di dollari. La scorsa settimana Amazon ha riportato il suo piu’ grande profitto trimestrale di 8,1 miliardi dollari da vendite per 109 miliardi di dollari.
The Guardian registra la reazione ufficiale di Amazon: un portavoce ha indicato che il gruppo ‘paga tutte le tasse richieste in ogni Paese in cui operiamo. L’imposta sulle societa’ si basa sui profitti, non sui ricavi, e i nostri profitti sono rimasti bassi dati i nostri ingenti investimenti e il fatto che la vendita al dettaglio e’ un’attivita’ altamente competitiva e con margini ridotti.
Abbiamo investito ben oltre 78 miliardi di euro in Europa dal 2010 e gran parte di tale investimento e’ in infrastrutture che creano molte migliaia di nuovi posti di lavoro, generano entrate fiscali locali significative e supportano le piccole imprese europee”.
Da parte sua, la Commissione UE ha così commentato’Abbiamo visto quanto apparso sulla stampa, non entriamo nei dettagli, in linea generale la Commissione ha adottato un’agenda molto ambiziosa in materia di fiscalita’ e contro le frodi fiscali, nelle prossime settimane pubblicheremo una comunicazione e sul piano globale siamo impegnati con i partner internazionali nella discussione in corso’ sull’equa tassazione delle imprese. Si tratta del negoziato per definire un’imposta minima globale per evitare la concorrenza fiscale al ribasso.
Quanto agli aspetti di concorrenza, del caso Amazon/Lussemburgo il dossier resta in mano alla Corte di Giustizia Ue: il gruppo Usa e il Graducato hanno contestato la decisione comunitaria che nel 2017 concluse che il Lussemburgo aveva concesso ad Amazon vantaggi fiscali indebiti per circa 250 milioni di euro, un trattamento considerato illegale ‘ha permesso ad Amazon di versare molte meno imposte di altre imprese’.