La Francia e la Germania sostengono la proposta degli Stati Uniti di introdurre un’aliquota minima globale di tassazione del 21% sugli utili delle imprese. Lo hanno indicato i ministri delle Finanze dei due Paesi in un’intervista, esprimendo per la prima volta il sostegno dei rispettivi Governi su tale livello di tassazione. ‘Le persone sono stufe di sapere che i grandi gruppi non pagano la giusta parte delle tasse’, ha detto il ministro francese Bruno Le Maire a ‘Die Zeit’. La Francia recentemente aveva indicato un’aliquota minima del 12,5%, ha ricordato il ministro, ma se il livello del 21% suggerito da Washington ‘diventasse il risultato di trattative, noi saremmo d’accordo’. Il suo omologo tedesco Olaf Scholz ha dichiarato da parte sua di ‘non avere personalmente nulla’ contro la proposta degli Stati Uniti. I due ministri si sono detti fiduciosi sulla possibilita’ che in estate possa essere raggiunto un accordo all’Ocse.
L’organizzazione sta facendo da crocevia e da propulsore alle trattative sulla questione con l’obiettivo di arrivare a una tassazione minima per mettere fine al dumping fiscale a cui ricorrono molte aziende internazionali, che ‘trasferiscono’ gli utili dai Paesi in cui vengono realizzati a Paesi con una tassazione piu’ favorevole o traslocano direttamente la propria sede in paradisi fiscali. Nel mirino ci sono soprattutto i giganti del web, accusati da piu’ parti di eludere il fisco. Gli Usa nel contempo si propongono di alzare la tassazione sulle imprese (dal 21% al 28%) dopo i tagli dell’epoca Trump per finanziare il loro maxi-piano infrastrutturale. Se le trattative in sede Ocse sull’aliquota minima globale avranno successo, la Francia ha gia’ indicato che adottera’ una direttiva europea nel primo semestre 2022 in occasione della sua presidenza di turno alla Ue e che ritirera’ la cosiddetta tassa ‘Gafa’ (acronimo di Google, Amazon, Facebook, Apple) che ricade principalmente sui colossi digitali americani.