Il cashback dovrebbe superare anche il secondo scoglio rappresentato dalla mozione in Senato a firma di FdI dopo aver già superato il primo ostacolo del decreto sostegni. Questo non vuol dire, però, che questo passaggio sia del tutto indolore per quella che ormai potremmo definire la misura principe del progetto Italia cashless. Come sembra ormai probabile, la mozione verrà respinta (Lega, Forza Italia e Italia Viva si asterranno), ciò che però condurrà le forze della maggioranza a chiedere correttivi ai rimborsi di Stato per i pagamenti elettronici, in particolare per ovviare alle abitudini dei “furbetti” che hanno abusato dell’iniziativa. Italia Viva, spiegano fonti parlamentari, voterà invece l’ordine del giorno della maggioranza che chiede di mettere in campo dei correttivi ai quali il ministero dell’Economia lavora grazie alla ricognizione tecnica di Pago Pa, la società che tira le fila del programma e traccia i dettagli dei pagamenti effettuati con strumenti elettronici registrati.
“La misura del cashback costituisce uno degli aspetti del più vasto piano volto all’incentivazione dell’utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici che, a sua volta, si inserisce nel percorso più ampio della transizione digitale. Nei primi mesi dall’avvio del programma, sono emerse alcune criticità”, si legge in uno dei passaggi della mozione di maggioranza. I partiti che sostengono il governo, dunque, chiedono come hanno già fatto molte interrogazioni di “approfondire il monitoraggio del Programma Cashback, anche al fine di adottare eventuali provvedimenti correttivi, con una valutazione retrospettiva di costi e benefici in un quadro più generale di riforma e di modernizzazione in senso digitale del sistema dei pagamenti effettuati al di fuori dell’esercizio dell’attività di impresa, arte o professione”.