Si è tenuto oggi, 23 febbraio 2021, il tavolo di lavoro organizzato da A.P.S.P, Infocert ed Experian sul tema di SPID, CIE, identità digitale, opportunità di sviluppo e sviluppi futuri.
Si tratta del terzo webinar del 2021 organizzato da A.P.S.P. che registra una crescente adesione di pubblico sia per numero sia per partecipazione viva all’evento, segno che i temi trattati fino ad ora rientrano appieno nell’attualità degli interessi di imprese e professionisti. Il dibattito è stato inaugurato dal Prof. Maurizio Pimpinella, presidente A.P.S.P., il quale ha iniziato elencando alcuni brevi numeri che riguardano lo SPID “il 2020, infatti, è stato l’anno che ha segnato il decollo del numero di identità digitali SPID rilasciate, che ha superato i 16 milioni. Si tratta di una piattaforma abilitante per la digitalizzazione dei processi amministrativi e l’abilitazione di servizi remoti sia per la Pubblica Amministrazione che per i Privati”.
Pimpinella ha ricordato che “Il lockdown e il modificato contesto produttivo post-Covid hanno fatto comprendere come sia necessario spingere sul digitale con formule anche innovative: SPID è un esempio a livello europeo di una efficace partnership tra pubblico e privato, che ha portato l’Italia ad essere il Paese Europeo con il maggior numero di identità digitali attive”.
La fase storica nella quale ci troviamo è particolarmente propizia ai cambiamenti radicali ed è ricca di opportunità “abbiamo l’occasione storica per consolidare l’Italia come Digital Champion europeo” – prosegue “il Paese può vantare assolute best practices come SPID, i sistemi di firma digitale, la fatturazione elettronica e la PEC; la ripartenza del Paese riparte quindi dal riuscire a completare il quadro e a costruire valore nella semplificazione e remotizzazione dei processi”.
SPID e CIE possono essere delle grandi opportunità di sviluppo anche per la pubblica amministrazione “Ad un anno di lockdown la PA italiana ha subito poco più di una tinteggiata. In realtà, i modelli organizzativi, la semplificazione e la qualità dei servizi della pubblica amministrazione sono rimasti quelli che erano: se da un lato il cittadino ha la possibilità di accedere con strumenti innovativi, dall’altra parte non trova procedure e servizi innovativi, nativamente digitali. Di fatto, anche stavolta è stata persa sostanzialmente un’occasione”. “Il 28 febbraio, inoltre, il ministero per l’innovazione tecnologica tirerà la linea su quanto è stato fatto sulla base del decreto semplificazione che, entro questa deadline, intimava alle pubbliche amministrazioni l’integrazione di Spid e della Carta d’identità elettronica (Cie) come sistema unico di identificazione per l’accesso ai servizi”.
Dopo l’introduzione del Presidente Pimpinella, è intervenuta Cristina Iacob – Commercial Strategy Director Experian, la quale ha parlato del rapporto tra SPID e open banking. “SPID come Open Banking rappresentano la frontiera evolutiva degli attuali processi di onboarding. L’esperienza di SPID, opportunamente armonizzata con gli strumenti tecnologici canonici ed arricchita grazie a set informativi in grado di completare il profilo ed ampliare la conoscenza del cliente ben oltre l’ambito dell’identità, introdurrà nuove opportunità di semplificazione dei processi di onboarding, nella direzione di renderli meno onerosi, con una customer experience e quindi un tasso di successo migliore.
Naturalmente nell’ambito dei servizi finanziari c’è ancora del lavoro da fare perchè tale armonizzazione diventi reale e concreta: il framework che possa garantire l’end-to-end è in costruzione, ma l’interesse del mercato è chiaro nel voler cogliere quest’opportunità”.
All’intervento della dottoressa Iacob hanno fatto seguito quelli dei rappresentanti di Infocert. Nel primo, è intervenuto Igor Marcolongo – Head of Business Compliance InfoCert, che ha tenuto a ribadire che “Dopo un lungo processo di sviluppo e lancio del sistema, il 2020 è stato l’anno fondamentale per la diffusione di SPID e CIE. Il 2021 si candida quindi ad essere l’anno in cui l’effetto di rete inizia a svilupparsi: oltre 17,3 milioni di identità digitali SPID, che crescono al ritmo di 1 milione al mese, attrarranno sempre più service provider privati e pubblici che potranno costruire processi innovativi a partire dal trust dato dalla certezza dell’interlocutore. In questo contesto tutti gli stakeholders possono e devono remare nella stessa direzione: il Governo confermando la strategia di diffusione dell’identità digitale, le PPAA rispettando le obbligatorietà di adesione al sistema e messa in rete dei servizi pubblici, i privati cogliendo le opportunità e le potenzialità in termini di semplificazione e innovazione”.
Nel secondo intervento, ha preso la parola Fabrizia Banti – Senior Consultant InfoCert, “In questo ecosistema in veloce crescita, la normativa è un abilitatore di opportunità per i diversi soggetti interessati. Si possono cogliere le opportunità di SPID in diverse forme, diventando Service Provider, appoggiandosi a un soggetto Aggregatore di Servizi o sfruttando le identità SPID a uso professionale che forniscono anche informazioni sull’appartenenza a una organizzazione del soggetto titolare. L’ecosistema offre quindi la flessibilità di creare processi innovativi calati sul contesto di ogni singola organizzazione: un esempio che InfoCert ha portato da tempo sul mercato sono i processi di onboarding del cliente con assolvimento degli obblighi di identificazione antiriciclaggio, in sinergia con l’utilizzo dei certificati di firma qualificata”.