Facili, sicuri e veloci: i pagamenti contactless sono una modalità di acquisto sempre più diffusa in Italia. Per effettuare questo tipo di pagamento è sufficiente avere una carta contactless e avvicinarla (si parla di “contactless” proprio perché non è previsto l’inserimento nel terminale) al POS abilitato. Grazie alla sua comodità e all’ampia diffusione dei terminali abilitati presso gli esercenti, l’Italia è uno dei paesi che utilizza maggiormente il contactless, sostituendo sempre più il pagamento in contanti di piccoli importi.
Una categoria di Digital Payment dunque sempre più importante, che merita un doveroso approfondimento. Come funzionano i pagamenti contactless e quanto sono diffusi? Che cosa prevede la normativa in termini di limiti e sicurezza? Rispondiamo a queste domande nel seguito dell’articolo.
Che cosa sono i pagamenti Contactless e come funzionano?
I pagamenti contactless o Contactless Payment includono tutti i pagamenti nei negozi fisici effettuati attraverso un sistema che non richiede il contatto tra dispositivo di pagamento (carta o dispositivo mobile) e terminale autorizzato al pagamento (POS).
La maggior parte delle carte attualmente in circolazione – di debito, credito, bancomat e prepagate – sono già abilitate per il pagamento in modalità contactless grazie alla tecnologia RFID (Identificazione a Radio Frequenza), mentre per il pagamento contactless tramite smartphone questi ultimi devono supportare la tecnologia NFC (Near Field Communication).
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Pagamenti Contactless in Italia: stato dell’arte
Nel 2019 il valore dei pagamenti contactless cresce a doppia cifra, raggiungendo i 63 miliardi di euro (+56% rispetto al 2018). Aumenta notevolmente anche il numero di transazioni (1,5 miliardi, +67%), mentre lo scontrino medio cala lievemente (42€, -7%) principalmente per 3 fattori:
- la cannibalizzazione da parte del contactless nei confronti dei pagamenti con carta tradizionali;
- l’aumento degli acquisti di minore importo con carte contactless anziché in contanti;
- l’uso delle carte contactless come biglietto sui mezzi di trasporto pubblico.
I POS abilitati a questo tipo di pagamento sono ormai 1,9 milioni, coprendo quasi il 90% del totale, mentre le carte abilitate in circolazione sono circa 80 milioni (circa il 70% del totale). Inoltre, per i prossimi anni si prevede una situazione ancora più consolidata grazie alla diffusione della versione contactless del circuito internazionale Bancomat.
Il Contactless durante la pandemia
In base alle cifre attuali, per il 2020 si stima che il Contactless Payment, fenomeno ormai diffuso tra diversi settori (ristorazione, bar, trasporti, intrattenimento, fra altri), possa raggiungere una quota di transato tra i 74 e gli 80 miliardi di euro. Nonostante il calo dei consumi, infatti, anche nei primi 6 mesi del 2020, segnati dalla pandemia di coronavirus, i pagamenti contactless sono aumentati di oltre 15 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2019, superando i 31 miliardi di euro.
Quali contingenze contribuiscono alla diffusione del contactless in Italia? Si parla principalmente di 3 fattori:
- l’ampia rete di terminali POS nei negozi del territorio, che oggi copre circa il 90% del totale;
- l’alto numero di carte abilitate;
- la maggior facilità e velocità dell’esperienza di pagamento.
Il nuovo limite per i pagamenti Contactless
In Italia il limite per effettuare pagamenti contactless senza inserire il PIN, tradizionalmente di 25€, a partire dal 1° gennaio 2021 sarà di 50€. Questo cambiamento, che si rivela essenziale per favorire pagamenti che limitino i contatti durante l’attuale emergenza sanitaria, è il risultato di disposizioni legislative dettate già da qualche anno. Per esempio, la regolamentazione PSD2 concede in Europa – già dal 14 settembre 2019 – la possibilità di innalzare il limite fino a 50€ per transazione.
Questo limite, oltre che arbitrario, diventa fisico in alcuni paesi. Da un lato, infatti, nella maggior parte dei Paesi è possibile effettuare pagamenti contactless per qualsiasi importo (come avviene in Italia) e il PIN è necessario per concludere il pagamento solo al di sopra della soglia limite. D’altra parte, in nazioni come Regno Unito e Francia non è possibile pagare in modalità contactless inserendo il PIN, perché se si supera il limite occorre non solo digitare il PIN ma anche inserire la carta nel terminale POS.
Quanto è sicuro il Contactless?
Bastano pochi secondi per effettuare un pagamento contactless: si avvicina la carta al lettore e la transazione è fatta. Per le piccole cifre non serve nemmeno il PIN. Che cosa significa questo in termini di sicurezza?
Diversamente da quanto si possa pensare, il contactless garantisce la sicurezza della carta grazie ai meccanismi di autenticazione dei clienti. Infatti, non solo in Italia ma in tutta Europa, la PSD2 impone di verificare periodicamente che chi utilizza la carta ne sia effettivamente il proprietario. Infatti, si possono effettuare pagamenti senza PIN solo fino al raggiungimento della soglia cumulativa di 150€ o per un massimo di 5 pagamenti consecutivi dall’ultima volta in cui è stato inserito il PIN.
È chiaro che, per quanto il sistema sia sicuro, è sempre opportuno applicare misure di sicurezza basilari, per esempio:
- assicurarsi che nessuno veda il codice PIN;
- scaricare l’app richiesta per il pagamento da cellulare solo dagli store ufficiali;
- attivare il servizio di notifiche offerto dalla propria banca per essere informati sui movimenti in entrata e uscita della carta ed individuare eventuali anomalie.
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