di Maurizio Pimpinella
Le banche, le poste e i comuni possono diventare determinanti per aiutare la crescita delle PmI: beneficiano di una posizione privilegiata in virtù del radicamento territoriale, con un legame storico col suo tessuto produttivo, hanno la credibilità e la pazienza necessaria per accompagnare il percorso delle imprese verso una dimensione più ampia e anche di respiro internazionale.
Le “istituzioni di prossimità territoriale” possono spingere in questi mesi la digital transformation a supporto delle PmI nel passaggio epocale che stanno affrontando e che la pandemia ha reso urgentissimo. Per consolidare queste istituzioni come punto di riferimento per gli imprenditori è importante assecondare l’approccio collaborativo, arricchito dalle esperienze e dalle professionalità in ambito innovativo-digitale che dovrebbero essere acquisite attraverso collaborazioni ad hoc ed un costante affiancamento da parte dei partner. Così facendo, e nell’ambito di un ripensamento globale non solo dei servizi ma anche del ruolo effettivo delle persone e del luogo di lavoro, appare opportuno avviare dei programmi di riqualificazione e conversione professionale di tutti coloro i quali rischiano di diventare degli esuberi per “obsolescenza nelle competenze digitali”. Si tratta di un approccio innovativo anche al mondo del lavoro in grado di dare “una seconda vita professionale” a centinaia di bravi professionisti restituendo loro una parte attiva non solo nel processo di crescita delle imprese ma anche in quello del Sistema Paese a partire dai territori. Esempi virtuosi sono già stati avviati nei comuni di Cameri, Fidenza, Fornovo di Taro, Traversetolo, Busseto, Pontremoli e altri si stanno attrezzando.
Come può avvenire un’alleanza virtuosa? La strada migliore è la costituzione di business unit e partnership altamente specializzate che rafforzino gli istituti di credito e le poste nel fornire alle imprese non più solo prodotti finanziari quanto degli aggiornatissimi servizi digitali. Qualche esempio: la formazione innovativa del personale, l’ingresso nel mondo del commercio elettronico, la sua gestione, la visibilità social e sui motori di ricerca, l’indicizzazione dei siti, il supporto verso l’internazionalizzazione del business sulle principali piattaforme per il commercio (da Alibaba ad Amazon, a Instagram, a Zalando, a Wish, a Facebook, a Google eccetera) e l’ingresso in nuovi mercati, soprattutto quelli emergenti. Insomma contribuire attivamente a migliorare a 360° la presenza digitale delle PmI con un’offerta “chiavi in mano” per cui le imprese trovino in un solo luogo tutto ciò di cui hanno bisogno per il proprio business senza che domanda e offerta vengano parcellizzate. Il tutto, in maniera semplice, intuitiva ed efficace così che possa essere facilmente adottabile anche da chi non padroneggia ancora appieno l’utilizzo degli strumenti digitali.
Una tale offerta, d’altra parte, sarebbe in linea anche con le esigenze che le stesse imprese hanno evidenziato. Una recente ricerca CNA, ad esempio, ha mostrato che tra le aree di maggiore interesse da parte delle PmI vi sono appunto l’organizzazione interna per il 42,5%, il marketing per il 40,2%, l’assistenza al cliente al 32,4% eccetera.
Un ragionamento dello stesso tenore poi può essere fatto anche per i comuni, in particolare per quelli di piccole dimensioni, le cui amministrazioni conoscono bene i territori ma non dispongono sempre di tutte le competenze e degli strumenti necessari per supportare la crescita sostenibile delle piccole imprese.
Dobbiamo immaginare un’ampia rivisitazione di alcune competenze tradizionali del l’amministrazione pubblica, più soft e dinamiche e orientate al rapporto diretto con le imprese. È come se il consulente finanziario, il bancario o il funzionario comunale collaborassero quotidianamente e con iniziative concrete alla crescita delle imprese e allo sviluppo dell’eccellenza del territorio nel quale vivono offrendo supporto e consulenza digitale specialistica. Ne uscirebbe rivalutato il ruolo delle filiali e degli uffici postali che, soprattutto nei comuni medio-piccoli, possono combattere lo spopolamento. Invertendo una tendenza in corso. Un progetto di territorio a tre protagonisti (amministrazioni, soggetti finanziari, imprese) non è diminutivo rispetto all’evoluzione Fintech di banche e poste. Più è rapida l’innovazione degli attori finanziari e più robusto sarà il sostegno alle amministrazioni e alle imprese locali.