Di Francesca Rossetti
Oggi parliamo di trasformazione digitale e media con Marco Valenti e Andrea Gugliada, CEO & CO – Founders di AdPlay Media Holding
Che cos’è AdPlay Media Holding e come nasce?
MV: AdPlay Media Holding, composta da società specializzate in digitaltransformation per il business Media, è la nuova sfida imprenditoriale esito dell’unione delle menti digitali di Marco Valenti – ex Ceo&Founder di Moving Up – e di Alberto Gugliada – ex Ceo di TGAdv.
Si presenta qualehub completo per l’innovazione e la trasformazione digitalee nasce da una matura consapevolezza che alla Media industry occorre accedere con facilità e immediatezza a soluzioni tecnologiche e a servizi consulenziali efficaci in grado di supportare i processi di digitaltransformation.
A chi si rivolge e quali aziende ne fanno parte come hub?
MV: AdPlay Media Holding si rivolge nello specifico a soddisfare le esigenze della industry Editoriale e di quella Pubblicitaria, che oggi più che mai sono chiamate a vincere la sfida dell’innovazione, sia di approccio sia di offerta e di distribuzione in chiave digitale.
Con sede centrale a Milano, e filiali a Roma e Palermo, la tech media company AdPlay fa da capogruppo della holding a cui si affiancano la realtà specializzata in Mobile Interactive AdsMIA Mobile –che è anche reseller in esclusiva di AdColony sul mercato italiano – e un Incubatore Digitale per giovani imprenditori e start-up digitali.
L’intera struttura della holding si propone di mettere al servizio degli Editori, delle Aziende e delle agenzie media in tutto il territorio nazionale la propria visione e servizi specializzati in ambito Publishing e Media – dall’adv web e mobile con concessioni in esclusiva a dati e insights mobile e in-app – e in ambito DOOH con soluzioni proprietarie innovative volte a creare iniziative efficaci per gli investitori pubblicitari.
Il ruolo del digitale nel settore dei media e del web
AG: Se il digitale fino a due anni fa rappresentava una opzione da valutare a eventuale integrazione dei piani di marketing aziendali, alla luce dell’emergenza sanitaria e con questa dei cambiamenti nelle abitudini, modalità e tempi di fruizione delle informazioni da parte degli utenti anche italiani, possiamo asserire che sia oggi un must-have assoluto: per gli Editori che con il digitale possono incrementare le vetrine e le soluzioni a disposizione delle aziende investitrici – dal display advertising al programmatic, fino a formati dedicati a video, audio e mobile si amplia l’ecosistema di opportunità per le aziende italiane all’interno di network editoriali qualificati – e variare così le proprie strategie di monetizzazione; per i Brand che nel digitale trovano un touchpoint immediato e sempre accessibile con cui trasferire i propri valori e messaggi di marca e ingaggiare i pubblici target; per gli Operatori dello stesso web che è un universo in costante mutazione – basti pensare alle logiche cookieless che ci attendono nei prossimi mesi, ai pagamenti per vie digitali, all’incremento dell’e-commerce – e che grazie all’innovazione di player qualificati possono continuare ad evolvere e a sostenere panorami e mercati sempre più sfidanti. Non da ultimi i vantaggi per gli utenti finali che in questo quadro hanno la libertà di soddisfare online le loro esigenze di conoscenza, intrattenimento e svago.
Come nascono la web tv e la web radio e le differenza con quelle tradizionali
AG: Il Digitale è oggi un’importante frontiera anche per canali di comunicazione di storico appannaggio e statura quali TV e Radio. Le ragioni sono molte: sia le web tv e le web radio consentono infatti di ridurre le grandezze d’ordine di investimento per la loro gestione e conduzione ma soprattutto di amplificare la risonanza dei loro contenuti che, tramite il web, possono essere ritrovati dagli utenti facilmente – basti pensare ai PodCast, che contraddistingueranno il prossimo anno.
In Italia nel 2020 per la prima volta in assoluto la raccolta web ha sorpassato quella televisiva – con il digitale ad avere incassato 10 milioni più della tv nei primi 11 mesi dell’anno (2,89 miliardi di euro vs 2,88 miliardi per la TV). Di questi circa 2,5 miliardi sono stati realizzati dai colossi del web, Google e Facebook in testa. Sui 6,9 miliardi totali di raccolta (comprensiva anche di Ott), il 42% è dunque stato appannaggio del web, il 41% della Tv, l’8% della carta stampata e il 4% della radio (fonte Nielsen).E’ ragionevole pensare che questo trend si manterrà anche nel nuovo anno, sebbene con qualche possibile rimodulazione.
Cosa sono MIA Mobile e quali realtà fanno parte dell’incubatore per le start up digitali?
MV: MIA Mobile è la società specializzata in Mobile Interactive Ads (da qui l’acronimo MIA) con cui la holding offre consulenza e servizi specializzati in ambito mobile e in app advertising. MIA Mobile è anche il reseller esclusivo in Italia di AdColony, la piattaforma statunitense attiva in oltre 20 mercati internazionali, conosciuta e adottata dall’85% dei più importanti publisher mobile mondiali per i suoi formati e per la sua tecnologia proprietaria Instant-Play Hd mobile video. Alla guida di MIA Mobile, Giulia Zuffi è la Head of Mobile Adv incaricata di ampliare il market-share mobile sull’intero territorio nazionale e l’adozione di soluzioni e formati dedicati all’ottimizzazione degli investimenti pubblicitari digitali sui piccoli schermi.
AdPlay Media Holding ha a piano anche il lancio di unIncubatore Digitale, previsto per la primavera, con cui intende generare opportunità di formazione e sviluppo per giovani imprenditori e start-up digitali, sostenendone le ambizioni e la crescita in un momento storico altamente comples