Non solo web tax e il rischio scorporo per Facebook, anche in Cina le big tech iniziano letteralmente a pagare dazio, in conseguenza di un potere che nel corso del tempo è cresciuto più di quanto il Partito Comunista locale intenda gradire. Per violazione delle regole antitrust, infatti, l’amministrazione statale per la regolamentazione del mercato cinese ha inflitto multe da 500 mila yuan (62.953 euro) al colosso dell’eCommerce Alibaba, al gruppo China Literature sostenuto dal gigante di internet TenCent e al gruppo di Shenzhen Hive Box per “mancata dichiarazione di attuazione illegale della concentrazione di imprese”, dopo una revisione degli accordi da parte dell’ente del governo cinese. In totale, le sanzioni inflitte ammontano a 1,5 milioni di yuan (188.865 euro). Nello specifico, Alibaba è stata multata per l’accordo con Intime Retail, mentre a China Literature è stata inflitta una multa per l’acquisizione del gruppo New Classics Media. Hive Box, sostenuta anche da S.F. Holdings, invece, è stata punita per l’acquisizione di China Post Smart Logistics.
Secondo Bloomberg, inoltre, l’antitrust sta esaminando la fusione da 6 miliardi di dollari di DouYu International con Huya, che potrebbero creare nel gaming qualcosa di simile a Twitch di Amazon.
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