Il fronte della web tax non si ferma. Se in ambito OCSE i negoziati procedono ancora a rilento, ma andranno avanti ancora almeno sino alla metà del prossimo anno, vari paesi continuano ad organizzarsi autonomamente per la tassazione dei colossi tecnologici, da ultima la Spagna (qui il nostro articolo sul tema) ha approvato la sua tassa sui giganti del web. Il recente studio di Mediobanca ha evidenziato un “ammanco” di imposte stimabile in 46 mld di euro a fronte di una costante crescita dei loro fatturati, che hanno ulteriormente accelerato in questi mesi passati tra pandemia e quarantene. Intanto, la Francia da dicembre inizierà a riscuotere i proventi della sua tassa. Per quanto riguarda l’Italia, invece, la web tax esiste già da tempo ma siamo ancora in attesa della definizione delle modalità applicative da parte dell’Agenzia delle Entrate. Nel frattempo, è arrivato un importante endorsement alla tassa sui colossi tecnologici dalla direttrice del Fondo Monetario Internazionale Georgieva, la quale si è recentemente espressa in maniera favorevole sulla tassa affinchè le trattative in seno all’OCSE giungano finalmente a conclusione.
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