La seconda direttiva sui servizi di pagamento (la PSD2) rappresenta una svolta epocale. La PSD2, infatti, ha aperto e liberalizzato il mercato, modificando in maniera radicale e irrevocabile il mondo del credito, della finanza e dei pagamenti mettendo gli operatori già presenti nel settore dei pagamenti davanti ad una sfida da dentro o fuori. Sfruttando le nuove opportunità normative e, soprattutto, le potenzialità del contesto economico e tecnologico, sono nate (e cresciute) nuove e importanti realtà che ora competono apertamente con gli operatori che fino a poco fa dominavano il panorama offrendo esperienze di pagamento rapide, efficienti e sicure. Tuttavia, nonostante l’innegabile apporto riformatore, al momento, tale normativa non è stata ancora in grado di portare tutti i cambiamenti che ci si sarebbe aspettati, nonostante il merito di aver aperto il mercato come mai prima d’ora. Questi limiti sono testimoniati, in sede UE, anche dal fatto che in queste settimane sono già stati rilasciati i due pacchetti sulla finanza digitale e sui pagamenti. In due anni, il potenziale della PSD2 è ancora in buona parte inespresso: l’insieme di norme atte a stimolare i sistemi di pagamento digitale e ad aprire il mondo finanziario ad operatori innovativi hanno per ora mostrato tutti i loro limiti nel conseguire l’obiettivo finale.
Secondo la Commissione Europea sono due le direttrici attraverso le quali si dovrebbe intervenire per accrescere l’impatto riformatore della normativa: il primo riguarda la difficoltà degli operatori terzi ad avere accesso ai dati dei conti correnti bancari, il secondo alla non completa implementazione della dell’autenticazione forte dei pagamenti. Come si apprende da fonti UE, una possibile revisione completa della normativa potrebbe giungere per la fine del 2021, mentre un nuovo pacchetto di misure sull’open finance è atteso per la metà del 2022. Come si apprende, poi, dall’edizione odierna di Milano Finanza, l’UE è intenzionata a prendere iniziative per favorire la crescita dei pagamenti istantanei, ipotizzando l’obbligo di adesione al sistema entro la fine del 2021.