Cattolica Assicurazioni prova a stare al passo con i tempi e le esigenze degli investitori più moderni e tecnologici: attraverso Satec Underwriting, controllata del gruppo, la società ha creato una polizza dedicata al mondo delle criptovalute, la quale sarebbe in grado di coprire i rischi di CheckSig nel servizio di custodia Bitcoin. CheckSig è la startup italiana che offre il servizio di custodia Bitcoin per investitori istituzionali e high-net-worth individuals, incaricata di risolvere i problemi legati a sicurezza, complessità tecnologica e conformità regolamentare.
Nel rispetto della privacy del singolo cliente, il servizio di custodia è complessivamente “trasparente”: una sorte di cassaforte di cristallo per Bitcoin, come fossero l’equivalente digitale di lingotti d’oro, il cui contenuto e le cui aperture sono osservabili da tutti. “Grazie al know-how tecnologico di Satec Underwriting e di CATTRe, società di riassicurazione per rischi non tradizionali del Gruppo Cattolica, è nata una polizza su misura in grado di soddisfare le esigenze di CheckSig: primo e unico contratto assicurativo italiano nel settore criptovalute, finora appannaggio esclusivo degli operatori specializzati sui mercati londinese e statunitense”, si legge nel comunicato di Cattolica.
Si tratta dell’ennesimo passo in avanti all’interno di un mondo in rapida evoluzione, massima espressione della digitalizzazione e della tecnologia, che si sta espandendo a vista d’occhio, coinvolgendo sempre più individui e assumendo un aspetto sempre più trasversale. Metodi di pagamento a parte, basti pensare all’incredibile aumento di interesse nei confronti delle criptovalute in termini di investimento registrato durante le prime settimane del lockdown. Secondo alcuni dati resi pubblici da Revolut, app finanziaria con oltre 10 milioni di clienti in Italia ed Europa, il numero di utenti italiani che ha acquistato criptovalute è salito del 169%, così come la cifra media acquistata (+24%) e la cifra media per trade (+23%), tutte in netta crescita in concomitanza delle restrizioni del lockdown all’inizio di marzo (dal 9 al 16 marzo).
“I dati”, spiega Revolut, “si riferiscono a molti dei 400.000 clienti italiani che hanno utilizzato il servizio di trading di criptovalute di Revolut che permette di acquistare e vendere Bitcoin (BTC), Bitcoin Cash (BCH), Ripple (XRP), Ethereum (ETH) e Litecoin (LTC)”. Non solo strumenti di pagamento dunque, ma veri e propri prodotti da scambiare e negoziare in un mercato che, ad oggi, risulta ancora troppo poco regolamentato.
Non ci sono dubbi che la ragione principale di questo interesse derivi dalle performance registrate dalla criptovaluta principale, il Bitcoin, che si è rivelato la miglior asset class dello scorso decennio. Inoltre, la molteplicità di soluzioni che vengono offerte agli investitori, in grado di negoziare criptovalute con un semplice “click”, è stato un altro punto chiave che li ha spinti a investire cifre alle volte spropositate, risultando molto spesso in perdite ingenti ma, nel contempo, spingendo le quotazioni e la popolarità delle stesse criptovalute.
Questa settimana l’intero mercato delle criptovalute è tornato ad avere performance positive, dopo aver inciampato per la prima volta settimana scorsa al termine di un rally durato per tutta l’estate. Il Bitcoin ha guadagnato oltre il 5%, Ethereum l’11%, Ripple il 4%, Bitcoin Cash l’1,44% e LINK oltre il 3%. È probabile che il Bitcoin e l’Ethereum continueranno a testare i rispettivi livelli di resistenza di 12mila dollari e 400 dollari, il che è potenzialmente positivo per tutto il mercato, soprattutto per quegli asset DeFi (di finanza decentralizzata) con minor capitalizzazione che hanno beta elevato rispetto ai due cryptoasset principali.
Il Bitcoin ha reso da inizio anno il 45,76%, contro il 4,60% dello S&P 500, il -12,10% dell’Euro Stoxx 50 e il 26,07% per l’oro. “Questa performance così elevata, anche solo considerando l’anno in corso, sta convincendo gli investitori di tutto il mondo a puntare sul Bitcoin, in un mondo in cui i titoli tech sono già pienamente prezzati e i tassi di interesse sugli asset a basso rischio sono a zero” afferma il team di ricerca di 21Shares. “I tassi rimarranno certamente ai livelli attuali o scenderanno in territorio negativo, visto l’annuncio della Banca Centrale Europea della scorsa settimana. Poiché la Bce continuerà i suoi acquisti d nell’ambito del PEPP per 1,3, prevediamo una notevole inflazione per gli asset tradizionali in Europa, il che contribuirà a rafforzare il valore della Bitcoin in futuro” evidenziano gli esperti.
A confermare tale visione sono arrivate anche le recenti dichiarazioni di Taimur Baig, Managing Director di DBS Bank, banca multinazionale basata a Singapore con oltre 570 miliardi di dollari di AUM. Il manager, intervistato da CoinDesk, ha spiegato come stia accelerando la domanda organica da parte degli investitori istituzionali, sempre più desiderosi di esporsi alle criptovalute, in particolare ai Bitcoin. Allo stesso modo, i family office e gli individui high-net-worth hanno cominciato a interessarsi ai benefici della criptovaluta come investimento di lungo termine e copertura contro lo svilimento della moneta, tanto a Singapore quanto in Europa. (riproduzione riservata)