Sono giorni di fermento e di botta e risposta sia nell’opinione pubblica sia all’interno della stessa maggioranza sul tema dei pagamenti elettronici e dell’emersione del contante.
La prima spallata sull’argomento era stata data alcuni giorni fa dall’ex premier Matteo Renzi, il quale aveva apertamente parlato di voluntary disclosure per far emergere i capitali (in contanti) detenuti dagli italiani, tra case e cassette di sicurezza. Una tassa una tantum del 10 o 15 per cento per mettersi tutti in pari, acquisire un tesoretto consistente per le casse dello Stato e avviare con vigore e con rigore il processo che porta alla cashless society.
Pochi giorni dopo, il Vice ministro Misiani aveva smentito questa versione dei fatti affermando che la strada è già stata ampiamente tracciata dal progetto “Italia cashless” avviato dalla scorsa legge di bilancio.
Ieri sera, poi, un nuovo parziale colpo di scena. Il Ministro dell’economia Gualtieri, ospite a Porta a Porta ha rilanciato l’idea di una voluntary disclosure limitata al rientro dei capitali dall’estero, no quindi un condono per il contante in nero.
Commentando le proposte del Piano Colao per la ripartenza, poi, in particolare sull’ipotesi della sanatoria sul contante, Gualtieri ha ricalibrato il tiro rispetto a quanto emerso in un primo momento, aprendo ad una voluntary disclosure sui capitali sfuggiti al fisco e ancora presenti all’estero: «Questo governo non farà mai condoni. La voluntary disclosure è una cosa diversa, si tratta di applicare l’aliquota giusta e semmai non applicare interessi e sanzioni. Già fatta da governi di centro sinistra, è una opzione seria su cui si puo’ lavorare, sul contante che non è nei conti è una cosa più delicata che merita un approfondimento, condono no, voluntary disclosure ragioneremo e approfondiremo».
Quello che è certo è che il tema del recupero dei tanti contanti “conservati” dagli italiani può diventare un tema ancora più attuale nei prossimi mesi, a ridosso della programmazione per la legge di bilancio 2021 e delle iniziative di sostegno per famiglie e imprese conseguenti alla crisi economica post covid19, popolando a lungo sia il dibattito pubblico sia quello politico.