Dall’inizio dell’anno la rapida diffusione del COVID-19 ha causato una gravissima emergenza sanitaria. Il contenimento della pandemia ha reso necessarie misure drastiche di limitazione delle libertà personali, di movimento e di interazione sociale nonché la chiusura temporanea di molte attività produttive. L’organizzazione e la tenuta economica del paese sono state messe a dura prova. Il massiccio spostamento di fondi verso attività stabili e il calo repentino di liquidità hanno determinato la chiusura delle società con merito creditizio più basso e l’aumento dei rischi di stabilità.
La profondità della recessione potrebbe essere accentuata da tendenze protezionistiche e scenari di insolvenza diffusi. Il commercio mondiale calerebbe dell’11 % nel 2020. Il calo dell’attività produttiva nell’area europea dovrebbe essere di 8 punti percentuali.
Inoltre, la difficile valutazione dei fattori di natura non economica come l’emersione di nuovi focolai e la durata delle misure di contenimento, rendono lo scenario imprevedibile e propenso a cambiamenti repentini.
Le parole del Governatore descrivono l’efficacia dei provvedimenti adottati di intervento a sostegno delle imprese con la concessione di garanzie pubbliche per facilitare l’accesso al credito bancario, moratorie sul credito e ripatrimonializzazione per evitare l’acuirsi degli effetti della crisi di liquidità. La rapida immissione delle risorse nel sistema economico è stata contemperata dalla necessità di tutelare lo Stato, evitando che le garanzie andassero a coprire finanziamenti di improbabile restituzione o di possibile utilizzo da parte della criminalità con relativo aumento dei rischi di riciclaggio.
Le richieste di moratoria sono state in larga parte accolte (2 mln e 400 mila pratiche sono state esaminate con solo il 2% respinte), ma l’erogazione ha registrato forti frizioni e rallentamenti dovuti, in parte, alla mancata digitalizzazione. Traferire le risorse alle imprese e famiglie è stato compito del sistema bancario e tra le lezioni imparate sicuramente la necessità di accelerare le innovazioni tecnologiche per far fronte a necessità inedite e crescenti.
Il sistema di protezione sociale è stato temporaneamente potenziato, con diffusi trattamenti di integrazione salariale e sussidi di disoccupazione.
Dalla combinazione di questi due fattori, il sistema di sostegno alle imprese e di protezione sociale, dipende gran parte della forza con cui il sistema paese sarà capace di risollevarsi. I tempi e le modalità della ripresa sono tuttavia largamente imprevedibili.
Lo shock della pandemia dà un obiettivo alle Autorità, ibernare il sistema e far in modo che quando la pandemia sia rientrata, il sistema paese sia nelle condizioni di una repentina ripartenza per offrire alle generazioni future concrete possibilità di progresso negli standard di vita.
L’incertezza è una ragione per rafforzare la nostra economia. I frutti di questa azione non possono che vedersi nel tempo, ma un progetto compiuto rende più chiara la prospettiva. Saper reagire allo shock cogliendo l’occasione per affrontare i nodi strutturali del Paese. Burocrazia, semplificazione, digitalizzazione, riduzione dello iato tra le risorse e l’effettiva capacità di utilizzarle, assenza di incontro tra risparmio delle famiglie e imprese, scarsa partecipazione del risparmio privato nel capitale di rischio delle imprese. Transazioni digitali in Italia sono balzate in avanti, elemento positivo che deve accompagnarsi alla semplificazione della burocrazia.
In un passaggio strategico e decisivo, il Governatore ha sottolineato la necessità di efficientare i processi di produzione, di valorizzare l’industria 4.0 razionalizzando gli strumenti normativi, riducendo il carico fiscale sui fattori produttivi, e dando certezze a chi vuole affrontare la sfida dell’innovazione. Il Governatore indica nella ricerca, nella tecnologia, nell’innovazione le chiavi di indirizzo delle risorse a livello sistemico.
In questo contesto di incertezza e di arretramento della globalizzazione, il ruolo dell’Unione europea diventa imprescindibile per paesi come l’Italia a forte vocazione turistica.
L’Italia è il terzo paese dell’Unione per popolazione e prodotto, contribuisce per il 14 % alle esportazioni verso altri paesi e con oltre 300 mld di investimenti diretti all’estero. L’Italia concorre in maniera decisiva ad arricchire l’Europa. Allo stesso modo l’Europa è importante per l’Italia.
La ricetta di Visco è dal sapore tecnico e politico: abbattere la burocrazia, moltiplicare la fiducia tra famiglie e imprese con crescita inclusiva e sostenibile per disinnescare il rischio di disagio sociale, favorire gli investimenti tecnologici e ambientali, facilitare la trasmissione dei dati all’interno della Pubblica Amministrazione per far fronte ad almeno una certezza nell’incertezza post pandemica, aumento dei livelli di debito e delle diseguaglianze sociali.
“Ce la faremo con scelte mature, consapevoli, guardando lontano e affrontando le debolezze che a volte non vogliamo vedere”.
Nel settore dell’intermediazione finanziaria la crisi sanitaria e le misure di contenimento hanno reso ancora più tangibili i vantaggi delle soluzioni digitali.
Non potrà che derivarne un’accelerazione degli investimenti in nuove tecnologie, che con il conseguimento delle opportune economie di scala possono essere effettuati a costi più contenuti e con maggiori benefici. Tali economie, a loro volta, facilitano il reperimento delle risorse necessarie a sostenere gli investimenti, anche attraverso l’accesso al mercato.
Sono numerosi i comparti che possono beneficiare dell’innovazione tecnologica: la distribuzione dei servizi, la valutazione e il monitoraggio del merito di credito della clientela, i processi di conformità normativa.
Nel settore dei pagamenti al dettaglio, tradizionale incubatore di innovazione, le opportunità offerte dalla tecnologia possono apportare concreti vantaggi ai fruitori dei servizi. L’offerta di prestiti bancari alle imprese attraverso i canali digitali, da noi ancora molto limitata, può registrare un rapido, sostanziale, progresso.
La Banca d’Italia si muove in più direzioni per affrontare i cambiamenti indotti dall’innovazione tecnologica nei servizi finanziari. Abbiamo rafforzato il dialogo con gli operatori sia attraverso il nostro innovation hub (canale FinTech) sia nei processi di autorizzazione all’accesso al mercato; collaboriamo con il Ministero dell’Economia e delle finanze nell’ambito del tavolo di confronto tra le autorità in materia di innovazione digitale, partecipando anche all’avvio di un ambiente di sperimentazione di queste attività; forniamo supporto allo sviluppo di soluzioni di sistema, volte a garantire il corretto equilibrio tra istanze di standardizzazione e concorrenza nei settori innovativi, processi di aggiornamento della normativa e certezza del diritto, nuovi investimenti e contenimento dei rischi.
Stiamo per costituire una struttura dedicata a compiti di impulso e coordinamento in materia di Fintech, nonché di sorveglianza sulla filiera degli strumenti e dei servizi di pagamento al dettaglio.
Questo favorirà la valorizzazione delle complementarità tra l’uso delle banconote, i pagamenti elettronici e i servizi digitali; rafforzerà la capacità di osservazione di fenomeni che potrebbero portare in futuro allo sviluppo di nuove attività e nuovi prodotti.
I nostri sforzi restano orientati a sostenere lo sviluppo di un’economia digitale diffusa e sicura, a dare supporto ai progetti innovativi promossi dal settore privato e ad assicurare che famiglie, imprese e amministrazioni pubbliche ne traggano il massimo beneficio.
Intendiamo valorizzare la principale piazza finanziaria del Paese, quella di Milano, quale centro di innovazione digitale di respiro europeo. In questa città verrà costituito un luogo dedicato alla sperimentazione, alla selezione dei contributi di esperti e società indipendenti, italiani e internazionali, alla collaborazione con le istituzioni e le università, al dialogo con gli operatori di mercato.
Le tecniche avanzate di analisi dei dati ci consentono di accrescere l’efficacia delle attività di supervisione e controllo in materia di antiriciclaggio e di trasparenza. L’Unità di informazione finanziaria le utilizza regolarmente per l’individuazione di anomalie nei flussi finanziari e per valutare, congiuntamente con la Vigilanza, il livello di rischio di riciclaggio degli intermediari; in quest’ambito stiamo sviluppando metodologie mutuate dall’intelligenza artificiale per estrarre informazioni strutturate dai testi delle segnalazioni di operazioni sospette e degli esposti, con l’obiettivo sia di individuare fenomeni rilevanti per l’azione della UIF sia di indirizzare l’azione della vigilanza prudenziale e gli interventi a tutela della clientela.
Con il nuovo dipartimento dedicato alla tutela del cliente e all’educazione finanziaria miriamo a migliorare e rendere più efficaci i canali di ascolto degli utenti di servizi bancari e finanziari, rafforzare l’azione di controllo sul comportamento degli intermediari e quella di produzione normativa, potenziare l’Arbitro Bancario Finanziario, promuovere le conoscenze in campo finanziario.