di Pierfrancesco Malu
Il 25 aprile è la festa dell’Italia e degli italiani. Ogni anno, invece, il 25 aprile diventa sistematicamente la festa delle divisioni, delle partigianerie, dei rancori e delle recriminazioni. L’occasione per fare i conti – sbagliati – con la storia proprio perché in Italia il lutto non è stato ancora pienamente elaborato ad oltre 70 anni di distanza.
Molto più del 2 giugno, molto più del 4 novembre, questa giornata rappresenta non solo la festa per la liberazione del nostro popolo dalla dittatura ma anche la festa dell’unità nazionale e della libertà nel suo senso più alto, quella festa che sotto una comune bandiera, rappresenta più di ogni altra l’orgoglio e l’identità nazionale di un popolo – quello italiano – che vessato, piegato, sconfitto e martoriato ha sempre avuto la forza, l’intelletto, la virtù e il cuore di rialzarsi e tornare ad essere modello di democrazia nel mondo.
Quest’anno più che mai non abbiamo bisogno di divisioni e non abbiamo bisogno di ultras della storia. Abbiamo bisogno di unione, fratellanza, condivisione e collaborazione perché, in fin dei conti, sotto questo cielo azzurro, davanti alla nostra Costituzione e accanto ad ogni bellezza e simbolo del nostro Paese siamo tutti solo e soltanto italiani.
Viva l’Italia e buon 25 aprile a tutti.