Con Matteo Del Fante Poste Italiane ha portato avanti un modello di diversificazione del business che l’ha condotta ad una solidità quanto mai importante in scenari di stress come l’attuale, con la pandemia che non può dirsi ancora sconfitta. Il manager fiorentino, arrivato al vertice del gruppo nell’aprile 2017 proveniente da Terna, e oggi confermato in qualità di amministratore delegato della partecipata pubblica, ha puntato molto su innovazione e nuovi rami di business. Ma nello stesso tempo ha garantito che Poste mantenesse una forte presenza territoriale attraverso la sua rete di oltre 12.800 Uffici.
“L’innovazione è indispensabile affinché un’azienda diversificata delle nostre dimensioni rimanga competitiva in un momento in cui i mercati tradizionali stanno per essere rivoluzionati” ha spiegato Del Fante di recente agli investitori internazionali. Non a caso nel piano industriale Deliver 2022 è previsto un investimento di 2,8 miliardi per la modernizzazione dell’infrastruttura It, in settori quali le piattaforme cloud, la gestione dei dati e delle Api (Application Programming Interface). Con l’obiettivo di ampliare l’offerta agli oltre 35 milioni di clienti nei settori finanziario, assicurativo, dei pagamenti, della telefonia e della logistica dove il gruppo è attivo.
Digitale ma anche presenza sul territorio. Attraverso i suoi uffici Poste può garantire una ”presenza continua e capillare, anche nelle zone meno abitate d’Italia” ha detto Del Fante. A supporto dei piccoli Comuni c’è la mail dedicata: piccolicomuni@posteitaliane.it. Ma anche i 5.690 spot Wi-Fi, 723 nuovi Atm installati in 723 Comuni, e l’eliminazione di 671 barriere architettoniche in 642 Comuni.
L’azienda che ha chiuso il 2019 con ricavi in crescita dell’1,6% a 11,03 miliardi superando per il secondo anno consecutivo gli obiettivi previsti staccherà anche quest’anno una cedola: il cda ha proposto un dividendo pari a 0,463 euro per azione (+5%), in linea con il piano industriale al 2022.