Ci sarà un pre e un post pandemia da Covid-19. Questa ormai è una certezza. La domanda a questo punto è quanto profondi saranno i cambiamenti che quarantena ed epidemia imporranno anche nella società dei prossimi anni.
Il mondo del lavoro è uno di quei contesti in cui le categorie di riferimento stanno cambiando ancora più rapidamente che altrove. Tra queste, la leadership assume un valore del tutto diverso, tendendo allo zero.
Il Covid-19 rappresenta una lezione importante per i manager aziendali, perchè il distanziamento sociale e lo smartworking stanno demolendo le tradizionali gerarchie d’ ufficio, imponendo nuovi modelli che sarebbero stati difficilmente immaginabili in altre condizioni.
In questi tempi difficili, la professionalità, il sapersi relazionale online e anche il possedere capacità avanzate nell’utilizzo dei software sono un fondamentale valore aggiunto per ogni lavoratore.
Gli atteggiamenti da dirigente della “1° repubblica”, fatti di ordini dall’alto verso il basso funzioneranno sempre meno in un contesto lavorativo che si indirizza verso il lavoro a distanza.
Navigando nella nuova “normalità” di lavoro agile, i manager italiani devono capire che, indipendentemente dal livello, dalla posizione o dal titolo, tutti i membri del team hanno merito e valore, e vale la pena ascoltarli, indipendentemente da dove stanno lavorando.
Tali leader saranno “nativi del software” in grado di padroneggiare strumenti moderni per l’interazione produttiva, con curve di apprendimento rapido e acume tecnico più profondo.
Collaborare con team remoti sarà una delle abilità più desiderate di un leader moderno e coloro che sono cari a titoli e uffici d’angolo svaniranno, lasciando il posto a un modo migliore di lavorare.