Stavolta, non è stata una conferenza stampa notturna e ricca di pathos ma sabato scorso il Premier Conte ha comunque tenuti incollati gli italiani alla tv o ai social network in attesa che illustrasse le nuove misure economiche di contrasto all’emergenza covid-19.
L’annuncio è di un immediato sostegno ai comuni e alle famiglie per 400 milioni di spesa da parte dello Stato.
I soldi sono gestiti dai Comuni cui spetta il compito di distribuirli alle famiglie ritenute più bisognose – in base al parametro ISEE. In particolare, il 75% dei fondi, ovvero 300 milioni, verrà ripartito in base alla popolazione residente in ogni singolo comune mentre il restante 25% (100 milioni) verrà distribuito in base alla distanza, “ponderata per la rispettiva popolazione”, tra il valore del reddito pro-capite di ciascuno degli oltre 8mila comuni italiani (che sarà calcolato sulla base della dichiarazione dei redditi del 2017) e il valore medio nazionale.
Ad ogni comune andranno almeno 600 euro. A Roma, secondo i primi numeri pubblicati oggi sui giornali, andranno 15 milioni, a Napoli 7,6 milioni, a Milano 7,3 milioni.
Il funzionamento
Per quanto riguarda il funzionamento della misura, vi sono due modalità per accedervi. Ai cittadini verranno consegnati dei buoni spesa, fino a 50 euro per nucleo familiare, per acquistare generi alimentari presso una serie di esercizi commerciali contenuti in un elenco pubblicato da ogni amministrazione, oppure verranno consegnati dei pacchi di cibo da alcuni volontari.
La speranza poi è che a questo atto dello Stato possano fare seguito le donazioni da parte dei privati per sostenere una popolazione che presumibilmente andrà incontro a problemi ancora più gravi col passare delle settimane.