Nonostante la forte crescita da inizio 2020, circa il 9%, 40 minuti è stato il tempo necessario per un nuovo importante crollo del Bitcoin (BTC) da $ 8.633 a $ 8.160 su massicce liquidazioni di posizioni long. Difatti, secondo dati forniti da Datamish, sono state liquidate posizioni per circa 185 milioni di dollari, di cui 91 milioni solo sulla piattaforma di scambio BitMEX.
Tutto questo era ciò che la maggior parte degli analisti temevano da settimane, ovvero la realizzazione di una contrazione al di sotto del supporto chiave di 9.400$ che avrebbe generato un forte ribasso. Il Crypto Fear & Greed Index mostra che siamo insiti in un periodo di forte paura, dove si registra un minimo della criptovaluta che non veniva toccato dal dicembre del 2019.
Con il crollo della principale criptovaluta, cadono fortemente, seguendo un effetto domino, anche tutte le altre, come Ethereum (ETH) e Ripple (XRP), registrando rispettivamente $204 e $0.2050. La capitalizzazione complessiva della moneta digitale è di circa 224 mld di dollari, di cui Bitcoin ne rappresenta circa il 64%.
Il cedimento del valore della moneta digitale numero uno al mondo è stato dovuto anche alla fallimentare riunione tra paesi OPEC e paesi non OPEC, svoltasi a Vienna giovedì 05 e venerdì 06 marzo, dove non è stato trovato un accordo sui possibili tagli all’offerta da lanciare. Ostilità incontrata soprattutto dalla Russia (paese OPEC), la quale ha fronteggiato la fazione del ‘no’ al taglio ulteriore di circa 1.5 milioni di barili al giorno da aprile fino a fine 2020. Di pensiero diametralmente opposto è l’Arabia Saudita (paese OPEC), in quanto ha deciso di varare forti sconti ai prezzi di vendita ufficiali del petrolio, scatenando, così facendo, una guerra dei prezzi nel mercato petrolifero.
Da uno sguardo tecnico e geografico, la liquidazione di posizioni long sul Bitcoin (BTC) è dovuta anche al fatto che non sia stata in grado di porre resistenza alla pressione esercitata nell’ultima settimana dall’emergenza Coronavirus. Dall’Italia, la quale ha visto la disposizione della chiusura totale della regione Lombardia, alla Francia che ha vietato tutti gli incontri dove vi erano previste oltre mille persone, il virus ha colpito duramente anche i mercati azionari tradizionali.