Il mondo del lavoro, parallelamente alla nostra società, sta cambiando profondamente e con esso anche gli studi specialistici si stanno indirizzando verso nuovi orizzonti alla ricerca di nuove e maggiori opportunità professionali per i giovani.
Per dare soddisfare i dubbi di ragazzi e famiglie e dare loro un consiglio su quale indirizzo universitario frequentare, ANPAL e Unioncamere hanno realizzato un report specifico.
La trasformazione digitale, com’è ovvio, segnerà profondamente il passaggio della nostra società dall’analogico al digitale, caratterizzando inevitabilmente anche l’offerta di lavoro. Le imprese, infatti, ricercheranno tra i 275mila e i 325mila lavoratori con specifiche competenze matematiche e informatiche, digitali e social o relative agli sviluppi nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale o dei big data e delle tecnologie 4.0. Ciò si tradurrà non soltanto in una richiesta di nuove figure professionali o di figure già esistenti in grado di gestire le rapide trasformazioni tecnologiche, il cui “contenuto professionale” sta notevolmente cambiando, ma anche nella necessità di un continuo adeguamento delle competenze digitali per tutte le figure che saranno richieste. Parallelamente a questo filone, quello afferente una più profonda coesistenza con l’ambiente e la società offrirà le maggiori opportunità per una società sempre più orientata verso la ricerca di un equilibrio e di una sostenibilità civile prima ancora che ambientale ed energetica.
Secondo lo studio nei prossimi 5 anni si assisterà ad un cambiamento profondo della struttura professionale del nostro paese, con un fabbisogno occupazionale che per oltre il 60% riguarderà laureati e diplomati, e per oltre il 35% le professioni tecniche e ad elevata specializzazione.
Nei prossimi anni quali saranno le lauree più ricercate?
Lo studio, elaborando i dati del Miur, rileva che nel periodo 2019-2023 il totale dei neo-laureati ammonterà a 893.600 unità a fronte di una domanda di personale laureato che andrà tra le 959mila e le 1.014unità.
Ecco i titoli di studio meglio spendibili nel breve termine in base al fabbisogno nazionale.
- Medico-sanitario (da 171.400 a 175.800 unità)
- Economico (da 151.800 a 162.200 unità)
- Ingegneria (da 126.800 a 136.400 unità)
- Giuridico (da 98.000 a 102.900 unità)
- Insegnamento e formazione** (da 91.900 a 96.800 unità)
- Politico-sociale (da 59.600 a 62.900 unità)
- Letterario (da 56.100 a 60.000 unità)
- Architettura (da 56.000 a 59.400 unità)
- Linguistico (da 34.000 a 36.800 unità)
- Scientifico, matematico e fisico (da 28.900 a 30.600 unità)
- Psicologico (da 25.600 a 27.000 unità)
- Chimico-farmaceutico (da 24.900 a 26.600 unità)
- Geo-biologico e biotecnologico (da 15.200 a 16.500 unità)
- Agroalimentare*** (da 12.300 a 13.100 unità)
- Statistico (da 6.500 a 6.800 unità)