di Maurizio Pimpinella
Il giorno è arrivato. La Commissione UE ha presentato oggi la strategia digitale e lancia il guanto di sfida a USA e Cina per il predominio planetario.
Entro quest’anno, infatti, la Commissione europea presenterà il ‘digital services act’, la revisione delle norme sulla sicurezza dell’identità elettronica, misure per rafforzare la cybersiscurezza e proteggere le infrastrutture critiche europee. Oltre a queste misure, è stata lanciata anche l’operazione ‘intelligenza artificiale’ con l’obiettivo di mobilitare risorse pubbliche e private e accelerarne lo sviluppo nel mercato includendo le piccole e medie imprese.
Il fine della Commissione è di quelli ambiziosi e si propone di assicurare alla Ue la leadership nell’intelligenza artificiale e nell’economia dei dati sostenendo gli standard europei nel mercato globale, favorendo la crescita economia sostenibile a livello generale.
Nei documenti presentati oggi, tra i quali un libro bianco sull’intelligenza artificiale, la Commissione indica che l’Europa “ha tutto quanto è necessario per diventare un leader globale nei sistemi complessi che possono essere usati in modo sicuro” sia dal punto di vista produttivo che dell’applicazione. L’intervento normativo UE si indirizza su due livelli: quello dello stimolo all’industria e alla ricerca e quello della regolazione. Dato che i sistemi di intelligenza artificiale sono molto complessi e possono comportare rischi significativi, il fattore fiducia è essenziale: di qui la necessità di regole chiare per i sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio e si continuano ad applicare norme rigorose per la protezione dei consumatori, per affrontare le pratiche commerciali sleali e proteggere i dati personali e la privacy. Per i casi ad alto rischio, come quelli relativi alla salute, alla polizia o ai trasporti, i sistemi di intelligenza artificiale, l’indicazione è che ‘dovrebbero essere trasparenti, tracciabili e garantire il controllo umano.
Nella strategia europea, viene chiamato in causa il riconoscimento facciale per l’identificazione biometrica remota, che è generalmente vietato ma che puo’ essere utilizzato solo in casi eccezionali, debitamente giustificati e proporzionati, fatti salvi i controlli di sicurezza e basati sul diritto della UE o nazionale. La tutela dei diritti e delle libertà personali rimane quindi la via maestra da seguire, e questo rimane un’idea insindacabile del progetto UE. Inoltre, la Commissione avviera’ un ampio dibattito su quali circostanze potrebbero giustificare le eccezioni nell’utilizzo del riconoscimento. Per l’uso dell’intelligenza artificiale a basso rischio, la Commissione prevede un sistema di etichettatura volontario se vengono applicati gli standard piu’ elevati.
Per quanto riguarda il mercato estero, vi è piena apertura in quanto “Tutte le applicazioni di intelligenza artificiale sono benvenute sul mercato europeo purche’ rispettino le norme europee”.
Per quanto riguarda i dati, la Commissione proporrà un quadro normativo in materia di governance, accesso e riutilizzo tra imprese, tra imprese e governo e all’interno delle amministrazioni. Ciò comporta la creazione di incentivi per la condivisione dei dati, la definizione di regole pratiche, eque e chiare sull’accesso e l’uso dei dati, conformi ai valori e ai diritti europei quali la protezione dei dati personali, la protezione dei consumatori e le regole di concorrenza, rendendo allo stesso tempo disponibili i dati del settore pubblico per la creazione di valore comune.
La strategia europea non è fatta, però, solo di norme. E’ previsto anche il sostegno finanziario per lo sviluppo dei sistemi tecnologici e la prossima generazione di infrastrutture a partire dagli investimenti in progetti europei ad alto impatto su spazi dati europei e infrastrutture cloud affidabili ed efficienti dal punto di vista energetico. Infine, saranno avviate azioni settoriali specifiche per realizzare ‘spazi’ di dati europei, ad esempio nella produzione industriale, nel ‘green deal’, nella mobilita’ o nella salute.
Dal punto di vista finanziario, inoltre, la Commissione indica che gli investimenti proverranno dal programma Europa digitale, dal Meccanismo per collegare l’Europa 2 e Orizzonte Europa. Per Horizon Europe, la Commissione ha gia’ proposto di investire 15 miliardi di euro nel cluster “Digital, Industry and Space”, con l’intelligenza artificiale come attività chiave da sostenere. Come parte del programma Europa digitale, inoltre, è stata avanzata la proposta di investire quasi 2,5 miliardi di euro nella distribuzione di piattaforme dati e applicazioni di intelligenza artificiale. Di questi, 2 miliardi di euro potrebbero essere investiti in un progetto europeo ad alto impatto sugli spazi dati europei, compresa la condivisione dei dati affidabile e ad alta efficienza energetica e le infrastrutture cloud. Si tratta di voci del futuro bilancio 2021-2027
I benefici di questa nuova strategia dovrebbero verificarsi in tutti i settori produttivi dalle telecomunicazioni al green deal, uno dei progetti recenti più ambiziosi che l’UE abbia varato negli ultimi anni.
Per quanto riguarda i danni causati dai sistemi di intelligenza artificiale, Bruxelles ritiene che non sia ‘necessario riscrivere completamente le norme sulla responsabilità a livello UE come nazionale’. Per ora, non si sbilancia sui contenuti delle norme e rinvia alla consultazione/confronto con Stati, autorità e settori coinvolti sul modo migliore per garantire che la sicurezza resti di alto livello e che le potenziali vittime non debbano affrontare più difficoltà per ottenere un risarcimento rispetto alle vittime di prodotti e servizi tradizionali
Dallo sviluppo dell’economia dei dati, il business e i cittadini trarranno molti benefici, dice la Commissione. L’idea è – come già avevamo anticipato – di “creare un vero mercato unico per i dati, in cui i dati personali e non personali, compresi i dati riservati e sensibili, siano sicuri, le imprese e il settore pubblico abbiano un facile accesso a enormi quantità di dati di alta qualità per creare e innovare”. Sarà uno spazio economico in cui tutti i prodotti e servizi basati sui dati rispettano pienamente le norme e i valori della UE. Cio’, sottolinea la Commissione, “garantirà’ la sovranità tecnologica dell’Europa in un mondo globalizzato e libererà l’enorme potenziale di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale”.
I dati sono considerati fondamentali per lo sviluppo di un’Europa competitiva capace di creare e sfruttare nuove opportunità commerciali che favoriscono tanto i grandi quanto i piccoli.
In questo senso, l’impegno sarà quello di creare standard e regole comuni chiari sulla gestione dei dati che rimangono il fulcro della nuova strategia competitiva per rivaleggiare non solo con i grandi player internazionali ma anche con i paesi tecnologicamente più avanzati del pianeta.