La crescente attenzione nei confronti delle valute digitali che era emersa già nel corso del 2019, potrebbe giungere nel 2020 ad una svolta clamorosa.
Come abbiamo raccontato anche su questo portale, sono numerosi e sparsi in tutto il mondo i progetti per realizzare valute digitali (cripto o meno) da affiancare e, talvolta, addirittura da sostituire a quelle fiat. La novità di queste ore, però, è di quelle grandi e, seppur non del tutto inattesa, aggiunge un pesante elemento di dibattito sul tema.
Nella giornata di ieri, infatti, la Banca dei regolamenti internazionali riunitasi a Basilea, ha istituito un gruppo di lavoro che ha proprio come oggetto i progetti relativi alle valute digitali in corso di realizzazione in vari paesi. I componenti di questo gruppo sono Banca centrale europea, Bank of England, Bank of Japan, Banca nazionale svizzera e la svedese Riksbank, assente l FED statunitense che – secondo rumors striscianti – starebbe progettando di anticipare Pechino con la realizzazione di un “dollaro digitale” per estendere al mondo cibernetico il predominio che il biglietto verde esercita già sui mercati mondiali.
Il gruppo appena costituito si dedicherà in particolare (come da comunicato stampa) agli “use case, le scelte di soluzioni economiche, funzionali e tecniche, inclusa l’interoperabilità cross-border e la condivisione delle esperienze sulle tecnologie emergenti”. Ciò premesso, chiaramente, non esclude le criptovalute che sono assurte a tema centrale nel dibattito economico degli ultimi mesi, anche se è evidente che gli eventuali progetti concreti che potranno emergere da questo gruppo di lavoro saranno concernenti il mondo delle stablecoin piuttosto che quello delle criptovalute, “Il gruppo valuterà i possibili impieghi di una CBDC e le implicazioni economiche, funzionali e di design, inclusa l’interoperabilità cross-border, condividerà la conoscenza sulle tecnologie emergenti. Si coordinerà da vicino con le istituzioni e i forum di maggio rilievo, in particolare con la Financial Stability Board e con il Committee on Payments and Market Infrastructures”.
E proprio il bitcoin è stato il primo a beneficiare di questo nuovo gruppo. La più famosa criptovaluta, infatti, ha già visto crescere il proprio valore del 20%, raggiungendo stabilmente il valore di scambio di 8.600 dollari.
In questo avvio d’anno cripto e stablecoin di vario genere hanno mostrato il loro potenziale anche in qualità di bene rifugio e di alternativa per l’inclusione finanziaria per le popolazioni di scenari disagiati. A maggior ragione, quindi, acquista valore l’iniziativa della BRI che è stata anche in grado di conferire autorevolezza ad un contesto economico-monetario che viene progressivamente strappato al mondo cripto “iniziatico” e portato alla luce e riabilitato in qualità di vero e proprio strumento finanziario funzionale ad allargare le attività umane, consapevole del fatto che ormai esiste una nuova dimensione che è quella cibernetica.