Il progetto Libra ha avuto l’effetto di dare una forte scossa ai governi e ai legislatori di tutto il mondo che hanno reagito, chi accelerando la realizzazione dei progetti relativi alle valute virtuali di Stato, chi approntando nuovi accorgimenti normativi necessari a gestire un fenomeno in pieno sviluppo e ancora non del tutto regolamentato.
Negli Stati Uniti ad esempio, il 2020 sarà l’anno del Crypto-Currency Act of 2020’, la nuova architettura normativa che intende inquadrare legislativamente agli asset digitali come le crypto.
Il nuovo testo normativo ha il compito di stabilire l’ambito entro cui si devono muovere le agenzie USA deputate alla gestione dell’attività crypto, quale rilascio di licenze, certificazioni, circolari eccetera.
Dalla bozza normativa si evince che gli enti indicati come i nuovi ‘Federal Crypto Regulator’ dovrebbero essere:
- la Commodity Futures Trading Commission (CFTC),
- la Securities and Exchange Commission (SEC),
- la Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN).
Inoltre, ciascuna di queste tre agenzie avrà competenza specifica come segue: la CFTC in ambito crypto-commodity, la SEC con i crypto-titoli e la FinCEN con le crypto-valute.
Tra i principali meriti della nuova normativa del Congresso statunitense c’è quello di fornire una certa definizione di criptovaluta che, come segue, è “la rappresentazione della valuta degli Stati Uniti o di derivati sintetici che poggiano su una blockchain o un registro crittografico decentralizzato”. I tipi inclusi in questa definizione sono:
- rappresentazioni o derivati sintetici che sono attività digitali coperte da riserva e sono totalmente garantite in un conto bancario corrispondente, come ad esempio stablecoin.
- derivati sintetici determinati da oracoli decentralizzati o contratti intelligenti e garantiti da cripto-merci, altre criptovalute o cripto-titoli.
Oltre a questa fondamentale definizione, il progetto normativo si occupa di definire anche:
- crypto-commodity, beni o servizi economici che hanno una fungibilità totale o sostanziale, per i quali i mercati trattano senza riguardo chi ha prodotto tali beni o servizi, e che poggiano su una blockchain o libro mastro crypto decentralizzato.
- crypto-security, il debito, l’equità e gli strumenti derivati che si basano su una blockchain o un registro crypto decentralizzato, con un’eccezione
Il testo affronta anche il fenomeno delle stablecoin che sono suddivise in supportate da riserva e sintetiche.
- Le stablecoin supportate da riserva sono una rappresentazione di valuta emessa dagli Stati Uniti o da un governo straniero che poggia su una blockchain o un registro crittografico decentralizzato ed è completamente supportata da tale valuta su una base uno-a-uno e completamente garantita in un conto bancario corrispondente.
- Le stablecoin sintetiche, invece, sono come un’attività digitale stabilizzata rispetto al valore di una valuta o altra attività che poggia anch’essa su una blockchain o su un ledger crypto decentralizzato.
Gli Stati Uniti, insomma, vogliono mettere al riparo la propria economia monetaria regolamentando fin nelle definizioni specifiche e negli ambiti di applicazione criptovalute e stablecoin, due delle principali novità politico-tecnologiche che ci accompagnerà nel corso di tutti questi anni Venti del XXI Secolo.