Finalmente, a ridosso della Vigilia di Natale, siamo arrivati all’approvazione definitiva della manovra 2020 con 334 si e un pacchetto di misure del valore di circa 32 miliardi di euro.
Il testo, ormai blindatissimo dalla maggioranza, ha raggiunto l’approvazione del corso di una maratona notturna a causa dell’evasione dei numerosi ordini del giorno presentati.
Così facendo, è stato scongiurato l’esercizio provvisorio delle finanze dello Stato che potrà contare anche per il prossimo anno su una previsione di spesa e incasso programmata.
Cosa prevede la manovra.
Nel testo definitivamente approvato è contenuta la previsione per la sterilizzazione totale delle clausole di salvaguardia per il 2020 e parziale dal 2021, ovvero quegli aumenti programmati delle aliquote Iva e delle accise in specifiche circostanze. Come spiega Il Sole 24 Ore, per gli anni successivi al 2020 si prevede l’aumento dell’Iva ridotta dal 10 al 12 per cento e dell’Iva ordinaria di 3 punti percentuali per il 2021 (al 25 per cento ) e di 1,5 punti percentuali (fino al 26,5 per cento). La legge di bilancio punta poi al taglio del cuneo fiscale sui lavoratori dipendenti, ma non alle imprese, istituendo un fondo apposito con una dotazione di 3 miliardi di euro per l’anno 2020 e 5 miliardi a partire dal 2021. La misura interesserà circa 15 milioni di lavoratori che guadagnano meno di 35mila euro lordi l’anno.
Nel testo approvato diminuisce l’importo della plastic tax a 45 centesimi al chilo, mentre la sugar tax, ovvero l’aliquota maggiorata per le bevande che contengono zucchero, è stata direttamente posticipata a ottobre 2020.
Ad aumentare è la cosiddetta robin tax, cioè l’addizionale Ires per i concessionari di autostrade, porti, aeroporti e ferrovie, che passa dal 24 al 27,5 per cento. Cresce anche la tassazione sulle vincite oltre il 500 euro, la cosiddetta tassa sulla fortuna, che va al 20 per cento. E, infine, tra le novità c’è anche l’introduzione di una nuova tassa sulle auto aziendali che partirà dal prossimo luglio e cambierà a seconda delle emissioni del veicolo.
Buona parte dell’attenzione della manovra è stata dedicata a misure di tipo ambientalista ed è per questo che è stato istituito un fondo, per un totale di 4,24 miliardi di euro – e destinato al periodo 2020-2023 – che mira a realizzare un piano di investimenti pubblici per un Green New Deal italiano.
Per quanto riguarda le misure indirizzate alla lotta all’evasione e di incentivo ai pagamenti elettronici, queste vanno considerate parallelamente a quanto già presente nel decreto fiscale collegato alla manovra e sono tali da garantire un rimborso in denaro a coloro che utilizzano questi strumenti: la dotazione per i rimborsi ai cittadini sarà di 3 miliardi per i prossimi due anni. Sulla stessa scia, passa anche la lotteria degli scontrini, concepita per indurre i consumatori a richiedere l’emissione dello scontrino fiscale ai commercianti.
Tra le misure che riguarderanno la sanità troviamo l’eliminazione, da settembre 2020, del superticket, ovvero la tassa di 10 euro che le regioni possono aggiungere al costo delle prestazioni sanitarie già a carico dell’assistito.
Per quanto riguarda le misure di sostegno alla famiglia da sottolineare il fondo di due miliardi di euro per i prossimi due anni, che vuole sia valorizzazione le famiglie che sostenere i meno abbienti.
Tuttavia, non tutto quello che era inizialmente previsto è rimasto all’interno del testo definitivo del maxiemendamento governativo. Alcune misure sono state stralciate. Fra queste la tobin tax, ovvero una tassa dello 0,04 per cento sulle transazioni finanziarie online, e il provvedimento relativo alla liberalizzazione della cannabis light. Stralciata anche la sospensione dell’erogazione del reddito di cittadinanza qualora si svolgano lavori brevi. È sparita infine una norma che regolamentava lo spostamento dal luglio 2020 al gennaio 2022 della fine del mercato tutelato dell’energia.