di Andrea Carboni
Pensiamoci un attimo, nessuno di noi ha veramente scelto uno smartphone come compagno fedele della sua quotidianità, né tantomeno una ”TV led full hd 8 k” e mille altre comodità digitali che oggi fanno parte integrante della nostra vita. Che ne segnano i tempi, gli stili e persino le scelte. Tecnicamente si chiama evoluzione, progresso, ed è un’onda inarrestabile che ahimè in qualche modo, prima o poi potrebbe travolgere la quasi totalità delle attività cosiddette “non critiche”, ossia quelle azioni che potranno essere sistematizzate, riassunte in una procedura e affidate a robot e intelligenze artificiali.
Nessuno potrà impedire a questo processo di proseguire la sua marcia, forse lo si potrà rimandare ma, ancora una volta, non potremo evitarlo se non optando per stili di vita estremi, come quello di far parte della comunità degli Elfi che vivono senza alcun comfort nelle colline pistoiesi, in un microcosmo creato ad hoc.
Pensiamo ai Taxi e al car sharing di nuova generazione (Google car, Tesla, ecc.), ai cuochi e alle stampanti alimentari in 3D che con un tasto sfornano pasti succulenti, ai camerieri e ai tablet utili ad ordinare a cui segue un robot un drone che consegna al cliente quanto segnato nel taccuino digitale.
Sembra uno scenario del futuro, ma è solo una questione di pochi anni e tutto ciò diventerà normale, persino scontato.
Nel business di questo ultimo ventennio, ovviamente, ci sono anche colossi che non hanno previsto o analizzato bene quanto stava per accadere, ed è rimasto inerme e sommerso dall’ondata di turno. Mi riferisco ad ex giganti come “Nokia”, “Blackberry”, e persino alla strepitosa catena di “Blockbuster”, ecc. ve la ricordate?
Perché vi invito a ragionare su questi temi?
Perché anche l’e-commerce non è stata una scelta veramente consapevole da parte nostra. Oggi siamo clienti dei negozi digitali (in Italia meno attivi che all’estero, in verità, ma il processo è comunque partito da tempo), non perché l’abbiamo veramente scelto, ma perché anche questa opzione ci viene offerta come una tra quelle più aderenti al nostro stile di vita. Una vita che richiede velocità (basta un click per comprare e finalmente addio tempo sprecato negli stressanti giri per lo shopping in centro città), risparmio, capacità di comparare le occasioni migliori e possibilmente, anche abbattimento delle distanze geografiche.
Grazie allo shopping digitale, adesso posso acquistare un utensile speciale che vendono solo in Danimarca o un gadget elettronico che trovo solo negli USA, con la stessa facilità con la quale scendo al panificio sotto casa per fare rifornimento di biscotti e panini.
Chi l’avrebbe detto, anche solo sei o sette anni fa?
Eppure, pensateci bene, che fossimo affascinati dallo shopping comodamente seduti a casa, catalogo in mano, lo avevamo capito dai tempi di PostalMarket e Vestro. Il principio era lo stesso: mi fido della foto e della descrizione, trovo buono il prezzo e acquisto dei capi che mi piacciono. Mi arriveranno fino a casa, senza sforzo. (https://www.youtube.com/watch?time_continue=9&v=iFt5JwbdTc8&feature=emb_logo] )
Ma ci sono poi voluti anni prima che nascessero i primi veri e propri e-commerce.
Adesso però c’è qualcosa che ci rende liberi di esprimere la nostra personalità e la nostra intelligenza rispetto agli acquisti digitali. Liberi di scegliere e di non subire il Progresso. È la forza della comunità.
Se un negozio on line ritarda la sua consegna, non risponde alle telefonate o alle mail del servizio clienti, è svogliato nella scelta del packaging o addirittura si rivela truffaldino, c’è un modo per proteggersi, che una volta non esisteva affatto: il passaparola digitale. Si chiama “recensione” ed è il giudizio che ogni cliente spende a favore o a sfavore di un acquisto on line.
Così oggi, se vi siete imbattuti nel vostro elettrodomestico del cuore, o persino nella jeep usata, e non osate buttarvi nell’acquisto, c’è solo un modo per difendersi: consultare le recensioni di chi ha comprato prima di voi. E finalmente decidere se procedere oppure no.
Lo strumento delle recensioni è veramente un esercizio di libertà, un’oasi digitale di consapevolezza, nel mare magnum della tecnologia subita.
Ma c’è di più. Proprio la gratuità e la genuinità del giudizio di chi acquista nel digitale, è alla base del “sistema recensioni” e prevede che si debba anche dare e non solo prendere.
Spendere il proprio tempo per rilasciare una recensione dopo un acquisto, significa fare la propria parte, onestamente, affinché la community non smetta mai di assolvere al proprio “compito guida”.
Che fare allora?
Primo: leggere le recensioni prima di fare acquisti di cui pentirsi.
Secondo: assicurarsi che si trovino nel luogo giusto. La nostra piattaforma, eShoppingAdvisor.com, ad esempio, pubblica solo recensioni verificate e certificate, a prova di qualunque malafede.
Terzo: contribuire! Quando comprate on line non pensate che il vostro giudizio sia inutile. Al contrario! Il vostro feedback può fare moltissimo.
E’ rete fatta dalla rete, per la rete!
https://www.youtube.com/watch?v=G7pVxDC8w_8