Iniziamo col porci una domanda: l’attuale modello di business portato avanti attualmente dalle principali e più grandi imprese del pianeta è futuribile? La risposta è no. Nonostante l’apparente solidità economia e la continua crescita della capitalizzazione delle principali imprese globali, esistono innegabili segnali di rischio e crisi, quasi come fossimo ormai giunti alla fine di un ciclo non solo economico ma anche storico. Il rallentamento dell’economia globale, di cui sono esempi lampanti i recenti risultati di Cina e Germania e l’incertezza politica che emerge da più parti contribuiscono a rendere la situazione generale instabile. Se a questa si aggiunge che le risorse a disposizione si stanno progressivamente assottigliando, emerge quindi un quadro in cui il mercato si prepara ad una selezione che vedrà sopravvivere solo le aziende che saranno in grado di “rivitalizzarsi e investire sulla crescita”.
Al fine di stabilire quali sono le aziende che hanno maggiori possibilità di crescita futura, la società di consulenza Boston Consulting ha effettuato un approfondito studio su 1000 realtà e ha selezionato tra queste le migliori 50. L’elenco delle “Future 50” rappresenta quindi la classifica delle imprese che sono più avanti di tutte nelle prospettive di sviluppo grazie ad una politica di investimenti espansiva e non di tagli.
La prima cosa che balza agli occhi dalla classifica è che il divario tra USA, Cina e il resto del mondo (Europa in primis), già ora ampio, tenderà in futuro ad allargarsi ulteriormente. La prima in classifica è Workday, un’impresa americana attiva nel settore dei software per le imprese, che viaggia ai ritmi di crescita del 35% all’anno producendo utili per 2,8 miliardi di dollari. La seconda è che le aziende cinesi sono numerose e tutte giovani e agguerrite. Per quanto riguarda l’Europa, il nostro continente ha solo 3 aziende presenti nella classifica e dopo la svedese Spotify c’è il vuoto.
Dal report sono (sorprendentemente per noi) in fondo alla classifica delle più importanti big del panorama attuale come Tesla e Facebook in quanto considerate particolarmente sensibili ai cambiamenti futuri in quanto suscettibili dei cambiamenti a loro esterni che ne possono pregiudicare la crescita futura.
Per la sostenibilità futura la regola aurea è, però, chiara: ci vuole coraggio. Sono premiate le aziende che decidono di investire e non si accontentano di sopravvivere perché questa strategia può portare loro proprio gli effetti che faticosamente cercano di evitare.