E’ come un vento pixelato che soffia da est a ovest e da ovest verso est, le valute digitali guadagnano consensi e si moltiplicano i progetti per la realizzazione di monete virtuali garantite dalle autorità statali.
Ieri, abbiamo svelato i piani del Ghana per la realizzazione della propria valuta garantita dalla Banca centrale, oggi, a questa si aggiunge la notizia che anche Arabia Saudita ed Emirati Arabi starebbero progettato una digital currency comune. Nei giorni scorsi, infatti, si è tenuto un incontro ai massimi livelli tra i rappresentanti dei due paesi per discutere di un’ampia serie di proposte di cooperazione.
I leader dei due paesi della penisola araba hanno convenuto ufficialmente su quattro nuove politiche di partenariato e hanno passato al vaglio sette iniziative strategiche. All’ordine del giorno vi era anche una politica volta al lancio di una moneta digitale con l’obiettivo di facilitare le transazioni interbancarie tra i due Paesi.
Il dialogo è in fase già piuttosto avanzata in quanto è già stato trovato il nome per la nuova valuta, Aber, ed è stato stabilito che sarà limitata alle transazioni finanziarie basate sui registri distribuiti “in via provvisoria e ad uso esclusivo di un ristretto numero di banche dei due Paesi”.
Già dai primi dialoghi, le autorità bancarie e monetarie dei due paesi hanno precisato che l’emissione della valuta rientra in un quadro di prova, finalizzato a:
“[…] studiare le dimensioni delle moderne tecnologie e la loro fattibilità attraverso l’applicazione pratica e la determinazione del loro impatto sul miglioramento e la riduzione dei costi delle rimesse e la valutazione dei rischi tecnici e su come affrontarli.” Una volta rilasciata, la nuova moneta potrebbe fungere anche da sistema di pagamento di riserva in caso di eventuale necessità.
Il progetto comune associa due finalità per i paesi. Gli Emirati Arabi Uniti hanno l’ambizione di diventare una destinazione preferenziale per le aziende che operano nel mondo blockchain; mentre in Arabia Saudita, le autorità doganali hanno recentemente concluso un programma pilota che collega la loro piattaforma commerciale transfrontaliera “FASAH” con l’infrastruttura blockchain “TradeLens” di IBM e Maersk.
Tempo fa, avevamo parlato di “domino delle criptovalute” ma alla prova dei fatti gli Stati si stanno muovendo possibilmente con maggiore rapidità di quanto ci si potesse aspettare.