di Maurizio Pimpinella
L’Associazione italiana Prestatori Servizi di Pagamento è ormai un interlocutore dalla dimensione internazionale riconosciuta, in quanto membro promotore e fondatore dell’Associazione europea dei pagamenti Payments Europe e la più grande associazione di categoria in Europa in questo settore. In virtù di tale ruolo, e in occasione della fiera Fintech Inn di Vilnius, l’Associazione ha promosso una serie di incontri tra una sua delegazione e i rappresentanti delle più alte istituzioni finanziarie lituane e di alcune delle principali realtà fintech che fanno base nel paese baltico.
Una veste ancora più istituzionale alla missione è stata conferita dall’Ambasciatore italiano S.E. Francesco Fransoni e dall’Avv. Ugo Meucci ai quali va la riconoscenza di tutti noi per quanto fatto al fine di favorire il proficuo ed intenso confronto con le autorità di questa importante realtà europea.
Lo scopo del viaggio è stato quello di aprire un canale per un dialogo e un confronto tra la realtà delle imprese e del mercato italiano con gli operatori e gli organi finanziari stranieri per capire quali sono i loro modelli di business e le strategie di sviluppo futuro.
Capire il funzionamento del mercato in Lituania non è solo importante per acquisire nuove conoscenze e competenze riguardo una realtà in pieno sviluppo ma è fondamentale anche perché alcune delle imprese che qui risiedono operano nel nostro Paese alla luce delle più recenti novità normative e regolamentari che stanno coinvolgendo l’intero settore dei pagamenti europeo.
In Lituania, abbiamo scoperto un modello di business del tutto nuovo basato sulla dinamicità della ricerca e dell’innovazione, in cui gli incubatori e le start-up lavorano a stretto contatto con le autorità in ambienti sostenibili per favorire lo sviluppo delle idee e di una regolamentazione in linea con mercato e tecnologie.
I cittadini lituani – anagraficamente piuttosto giovani e aperti alle novità tecnologiche – sono incentivati dalle istituzioni locali nella realizzazione di progetti innovativi e potenzialmente rivoluzionari.
La cosa più sorprendente è stata, poi, vedere come già diversi cittadini italiani hanno deciso di trasferirsi qui per beneficiare dell’evoluto modello lituano per sviluppare e diffondere il proprio business.
La Banca centrale lituana, inoltre, è l’unico soggetto deputato alla regolamentazione dell’intero settore ed è estremamente orientata verso la promozione dell’innovazione, come testimonia anche l’apertura di diversi sandbox per blockchain, e-commerce ed altri settori. Un modello regolamentare questo che differisce da quello italiano in cui tutto il sistema è regolato da un’unica istituzione.
Nel corso dei lunghi e approfonditi incontri intrattenuti con la Banca centrale e il Ministero delle finanze lituano, è emerso un modello del tutto innovativo frutto di un approccio fortemente pragmatico delle autorità locali fatto di flessibilità, competenza e semplicità che potrebbe essere un esempio da seguire anche in Italia per contrastare il sempre più inarrestabile incedere delle imprese big tech.
Nel modello che è stato delineato dalle autorità lituane, infatti, vige un forte spirito liberista in cui tutti gli operatori sono sinergicamente orientati a creare un comune sistema virtuoso e competitivo in grado di garantire i benefici che questo comparto può garantire non solo alla sua filiera di riferimento ma anche a tanti altri settori paralleli.
Attraverso tale modello, infine, si realizza quel level playing field comune in cui tutti gli operatori giocano lo stesso gioco alle stesse regole e dal quale dovremmo prendere una forte ispirazione.