Con lo svilupparsi dell’economia basata sui dati, stiamo progressivamente prendendo coscienza del fatto che, molto spesso, quando le grandi compagnie – e soprattutto quelle tecnologiche – ci offrono dei servizi gratuitamente è perché, in realtà, noi stessi, o meglio i nostri dati, sono il vero valore che queste imprese desiderano attingere. Di norma, noi non ci opponiamo a questa sorta di “spremitura” e pur di avere accesso a molti dei servizi offerti accettiamo di buon grado il baratto, spesso, non del tutto consapevoli che ciò che stiamo cedendo vale molto di più di quello che stiamo ottenendo.
Da sempre, Facebook è stato maestro di questa strategia, basando il proprio impero sull’unione di dati e pubblicità. Ebbene, molto presto potremmo addirittura essere pagati – con una cifra massima di circa 545 euro l’anno – per rispondere ai sondaggi che ci verranno proposti dalla nuova app Facebook deputata alle ricerche di mercato. Viewpoints. La cifra guadagnata verrà pagata agli utenti tramite PayPal una volta che l’utente ha accumulato un certo numero di punti.
In una nota, la società dichiara: “Riteniamo che il modo migliore per ottimizzare i prodotti sia ottenere informazioni direttamente dalle persone che li utilizzano. Utilizzeremo i loro feedback per perfezionare Facebook, Instagram, WhatsApp, Portal e Oculus”.
Il funzionamento è piuttosto facile, in seguito alla creazione di un account Viewpoints di Facebook, l’utente è invitato a partecipare ai “programmi”. Prima di ogni programma, Facebook spiegherà quali informazioni verranno raccolte, come verranno utilizzate e quanti punti si riceveranno per completare il programma. Per alcuni programmi ci sarà un numero massimo di partecipanti.
Non è del tutto chiaro come saranno poi sfruttati i dati acquisiti e quali dovrebbero essere nello specifico le richieste fatte ai partecipanti. C’è anche la possibilità che gli aderenti ai vari programmi possano essere invitati a provare direttamente dei prodotti o a svolgere un’attività ancora più attiva.
Al momento, il servizio è disponibile solo per gli utenti statunitensi, ma nel 2020 potrebbe essere esteso anche in Europa. “Non vediamo l’ora di fornire ulteriori modi di registrazione e di espanderci in più Stati il prossimo anno”, scrive la società sulla propria pagina Facebook.