di Maurizio Pimpinella
La crescita esponenziale di queste grandi compagnie cinesi e il parallelo abbandono dell’utilizzo del contante, che hanno fatto di questo paese un modello a livello internazionale, sono strettamente legati tra di loro. La Cina è stata il Paese che ha inventato le banconote come strumento economico di scambio e le ha utilizzate per secoli, saltando in buona parte la fase intermedia (lungamente vissuta invece in Occidente) dell’utilizzo delle carte e della strutturazione delle banche. Attualmente, è impossibile non rimanere impressionati dall’infinita sequela di beep che si possono ascoltare nei locali di Pechino durante i pasti, tutti pagano tramite la loro applicazione sullo smartphone.
Le ragioni di questa netta inversione di tendenza rispetto a buona parte degli altri paesi al mondo nascono da due categorie di ragioni: una di natura culturale/politica, l’altra tecnologica. Nel momento del consolidamento del sistema bancario occidentale e della diffusione delle carte in tutto il mondo, la Cina viveva una particolare fase della sua storia in cui erano dogmaticamente rifiutati tutti gli strumenti dell’economia Occidentale. Di conseguenza, mentre noi consolidavamo un sistema che col tempo è diventato tradizionale, loro, pur continuando ad usare i contanti, hanno avviato un processo di cambiamento che li ha portati dove stanno oggi.
La grande crescita economica e tecnologica ha, invece, permesso alla Cina di giungere prima e con più convinzione degli altri alla fase successiva: quella di una società priva di contanti. Già EY, nel 2016, aveva tracciato un report che spiegava nel dettaglio i principali motivi dell’avvento della cashless society in Cina. Tra i motivi dello straordinario successo dei nuovi pagamenti digitali bisogna considerare che questi sono stati favoriti dalla crescita esponenziale dell’e-commerce, agevolata anche dalla forte penetrazione nell’utilizzo di internet e dei sistemi mobile. La diffusione pervasiva degli smartphone quale primo canale di accesso al web (per il 92,5% degli utenti Internet cinesi), infatti, e la scarsa o nulla bancarizzazione dei consumatori, soprattutto nelle zone meno urbanizzate sono state uno dei fondamentali strumenti di diffusione di app, strumenti, piattaforme e giganti del web.
La minore incidenza di un sistema finanziario che noi consideriamo tradizionale è evidenziata da alcuni semplici dati. In un Paese grande due volte più dell’Unione Europea e 31 volte più dell’Italia, esistono solo 8 filiali bancarie ogni 100 mila individui adulti, rispetto alle 28 filiali in media nell’UE e alle 49 in Italia, mentre 1 adulto ogni 5 in Cina non ha accesso ai servizi bancari di base. Grazie agli smartphone e alla nascita di nuove piattaforme online di gestione dei pagamenti, nate al di fuori del tradizionale circuito bancario, oggi un numero crescente di consumatori cinesi può invece trasportare denaro, condividerlo con i propri contatti della rubrica telefonica e pagare in ogni momento e in ogni luogo, senza dover andare alla ricerca di un ATM o necessariamente appoggiarsi ad un istituto bancario.
In assenza, quindi, di una infrastruttura finanziaria ramificata e accessibile a tutti, lo sviluppo tecnologico ha creato l’opportunità per l’emersione di un nuovo ecosistema economico-finanziario. In questo scenario, non deve sorprendere la concomitante emersione di player grandi e strutturati come Alipay e Wechat e il fatto che una parte enorme dei pagamenti vengano processati tramite loro. App nate da aziende tecnologiche come Alibaba e Tencent, vale a dire due soggetti che hanno iniziato ad operare al di fuori del circuito bancario e che hanno potuto beneficiare di una regolamentazione favorevole e di una quasi totale assenza di concorrenti nelle loro prime fasi di sviluppo. Una condizione, come abbiamo visto, di cui godono anche attualmente, in virtù della protezione interna.
Anche nel continente africano, la diffusione del web e degli strumenti mobile sono stati un fondamentale veicolo per favorire l’inclusione sociale e finanziaria. L’Africa, infatti, presenta numerosi limiti al suo sviluppo che però rendono più facile ed economico l’emersione di servizi innovativi che non necessitano dell’infrastruttura di servizio tipica di quelli tradizionali. I servizi digitali offrono, infatti, un canale alternativo e di più facile fruizione per milioni di persone che altrimenti sarebbero totalmente escluse da ogni servizio di natura finanziaria. Il problema relativo all’alta percentuale di popolazione non bancarizzata non solo è stato superato ma è diventato fonte di opportunità per lo sviluppo del digitale e dell’integrazione della popolazione in sistemi nuovi e competitivi. In questo contesto, il Kenya è il Paese più attivo dal punto di vista dell’innovazione, supportato anche dalle collaborazioni attive con alcune multinazionali. Per quanto riguarda la via dell’eliminazione del contante, è seguito dal Sudafrica che da Stato più ricco e più completo dal punto di vista dell’organizzazione sta dando il via ad un rapido processo di innovazione e riduzione del contante nella propria economia.
Come avvenuto in Cina, anche per quanto riguarda l’Africa un ruolo di primo piano per l’inclusione e l’innovazione lo sta svolgendo l’e-commerce, soprattutto abbinato ai sistemi mobile. L’introduzione e la diffusione del mobile payments possono contare sull’apporto di questo alleato grazie anche all’ingresso di un nuovo paradigma culturale importato dai grandi operatori del commercio elettronico.
Ad ogni modo, la trasformazione digitale ha avviato anche in questo continente dei cambiamenti mai visti prima e sta creando una nuova rete di business, anche se non pienamente innovativa. La crescita economia dei vari paesi può portare ad un rapido consolidamento di reti ed infrastrutture tali da favorire un effetto virtuoso sulle economie locali. Tutto ciò, a patto che venga trovata una più diffusa stabilità politica e che vengano portati a termine i progetti di ammodernamento logistico che diventano indispensabili al fine di garantire la crescita di un continente giovane, ricco di risorse ed energie e che ha, finalmente, voglia di emergere ed essere protagonista.