Prosegue il tira e molla sulla lotteria degli scontrini, uno dei principali provvedimenti elaborati dal Governo inseriti nella legge di bilancio 2020 per incentivare la diffusione della moneta elettronica e contrastare l’evasione fiscale.
Anche a causa delle numerose levate di scudi da parte di esercenti e associazioni di categoria sulla sostanziale impossibilità da parte loro di essere pienamente operativi entro il primo gennaio 2020, si sta facendo strada la possibilità che il provvedimento veda la luce con un doppio binario. Se questa linea dovesse passare così come emersa dal vertice di maggioranza tenutosi ieri a Palazzo Chigi, i primi mesi del 2020 servirebbero come fase test, mentre la legge sarebbe pienamente operativa – con relativo sistema sanzionatorio – a partire dal luglio dello stesso anno.
Recentemente, l’Agenzia delle Entrate ha fornito le prime istruzioni sul funzionamento della lotteria degli scontrini tanto per esercenti quanto per i consumatori. In sostanza, per partecipare alle estrazioni e vincere i premi previsti, il contribuente dovrà fornire – in via facoltativa – al commerciante il proprio codice lotteria scaricato dall’apposito sito predisposto dall’Agenzia delle Entrate. Il codice fornito dall’acquirente/contribuente sarà poi trasmesso (assieme a tutti gli altri) all’Agenzia delle Entrate dal titolare di partita IVA per poi raggiungere l’Agenzia dei Monopoli che è l’organo effettivamente deputato ad effettuare l’estrazione dei premi.
I premi, poi, sono particolarmente ghiotti. Per quanto riguarda l’estrazione mensile si concorrerà all’assegnazione di un premio di 50.000 euro per il primo classificato, di 30.000 euro per il secondo, e di 10.000 euro per il terzo. Si avranno 90 giorni di tempo per richiedere il premio attraverso un sito ad hoc predisposto anche questo dall’Agenzia delle Entrate.
Il premio di fine anno, poi, è ancora più stuzzicante visto che il più fortunato può aggiudicarsi addirittura un milione di euro. La strada sembra essere, quindi questa: una prima fase di verifica del provvedimento e poi la release definitiva, il tutto in attesa della conclusione dell’esame parlamentare che potrebbe ancora ribaltare tutto.