Il ritorno deciso di Zuckerberg su un sistema di pagamenti unificato per tutte le piattaforme del gruppo (Facebook, WhatsApp, Instagram), Facebook Pay, non è da accogliere come una sorpresa. Può forse averci sorpreso il momento in cui ciò sia avvenuto ma non l’avvenimento in sé.
Da tempo, infatti, Facebook stava lavorando al lancio di questa nuova funzione per le sue app, prendendo spunto dal modello di Wechat, già in voga in Cina.
Anche se indipendenti l’uno dall’altro, le recenti difficoltà di Libra – di cui nonostante tutto c’è stata recentemente la firma dell’atto costitutivo – hanno probabilmente accelerato il progetto e il conseguente rilascio.
In ogni caso, la strada che porta il colosso di Menlo Park ai pagamenti digitali era già in buona parte tracciata. Per quanto riguarda l’Europa, ad esempio, Facebook possiede già una licenza bancaria in Irlanda e tramite questa nuova funzione non fa altro che sfruttarla, puntando anche a valorizzare una delle sue principali caratteristiche: la user experience facile e dinamica.
Questo è uno dei principali vantaggi competitivi di Facebook Pay, che sarebbe così in grado di creare un nuovo e accattivante modello di business, di facile utilizzo per i più giovani (tendenzialmente non bancarizzati) ma non solo. Con Facebook Pay viene a crearsi una potenziale forte sinergia all’interno della stessa piattaforma tra i dati personali degli utenti e quelli relativi alle loro attività finanziarie e preferenze d’acquisto: quasi un cerchio che si chiude e che consente a Facebook di “possedere” una quantità e una qualità di informazioni mai viste prima.
Secondo quanto si apprende, il nuovo sistema di pagamento sarà disponibile negli Stati Uniti già questa settimana, si inizierà da Facebook per procedere poi alla diffusione sulle altre piattaforme e in altre regioni del mondo.
Il rilascio di questa nuova e importante funzione è per Zuckerberg il conseguimento di un desiderio che viene da lontano: la costituzione di un “ecosistema Facebook” in cui le varie piattaforme del gruppo comunicano ed interagiscono tra di loro.
Facebook Pay ha potenzialmente i crismi dell’innovazione disruptive ma il sistema andrà necessariamente armonizzato con le più aggiornate norme sulla privacy e la tutela dei dati degli utenti per evitare che avvengano altri casi come quelli che hanno coinvolto Facebook in passato.
Con questo nuovo tassello, l’economia dei pagamenti è sempre più a portata di clic e tutto ciò che ne facilità l’utilizzo è destinato a giocare un ruolo determinante nel prossimo futuro.