Gli Over The Top tecnologici stanno investendo fortemente nei settori della finanza e dei pagamenti per essere protagonisti economici a tutto tondo. Negli ultimi giorni, infatti, mentre Facebook ha annunciato un nuovo sistema di pagamenti unico per tutte le piattaforme del gruppo, Google diventerà anche una banca. A differenza del consorzio di social network, Google era già da tempo entrata nel mondo dei pagamenti con Google Pay e con questo ulteriore passo completa un percorso già avviato. La banca, infatti, si appoggerà tramite un conto deposito proprio su Google Pay e darà ai propri utenti anche la possibilità di ottenere prestiti.
L’iniziativa partirà ufficialmente il prossimo anno ed è stata sviluppata in collaborazione con Citigroup, mentre il progetto dei conti correnti si chiamerà Cache.
Il conto deposito è pensato per rivolgersi soprattutto ai giovani e ai non bancarizzati, il target individuato praticamente da tutte le grandi imprese tecnologiche che hanno deciso di offrire servizi finanziari. Oltre ad un importante strumento di inclusione finanziaria e sociale, Google bank, si muove nel tentativo di sviluppare la propria clientela in contesti in cui sono quasi del tutto assenti i concorrenti tradizionali ma non gli smartphone. Citigroup, dal canto suo, ha la possibilità di allargare la propria base clienti e proseguire nel processo di innovazione digitale.
Per quanto riguarda alcune specifiche tecniche, non è stato ancora chiarito se saranno applicate commissioni e se sarà presente anche un programma di fidelizzazione simile a quelli della grande distribuzione.
In un comunicato Google chiarisce che “stiamo esplorando con le banche e le credit union sul mercato americano la possibilità di offrire dei conti correnti smart attraverso Google Pay”. I referenti finanziari di Google, inoltre, hanno subito tenuto a precisare che l’intento del nuovo organo costituendo è quello “di lavorare fianco a fianco con le banche e il sistema finanziario”. L’idea è quella di offrire un servizio finanziario legato a Google ma inserito al settore bancario tradizionale.
Lo sbarco di queste grandi aziende nei settori della finanza è il modo più semplice che hanno per mettere a frutto l’immensa quantità di dati cliente di cui dispongono e, se possibile, arricchirla con ulteriori preziose informazioni.
Proprio la gestione dei dati personali rappresenta per queste compagnie l’ostacolo più duro da superare, perché su questo aspetto i regolatori di tutto il mondo sono particolarmente attenti nelle loro valutazioni e nelle loro sanzioni, così come successo proprio a Google in questi giorni con il progetto Nightingale.