Sarà forse l’effetto dell’imminente Brexit e del timore che una sterlina fuori dal mercato comune sia anche più facilmente “scalabile” ma anche dal punto di vista delle criptovalute la Her Majesty’s Revenue and Customs (HMRC) si appresta a prendere le proprie contromisure. L’organo britannico deputato alla riscossione delle imposte ha, infatti, recentemente rilasciato le nuove linee guida sulla riscossione stabilendo in maniera chiara che le criptovalute non sono una reale forma di denaro.
Al settore delle valute digitali viene, però, lasciato il beneficio d’inventario in quanto l’Autorità britannica si riserva di riesaminarne il caso in futuro alla luce della sua rapida evoluzione.
La scorsa estate, poi, il governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney aveva accolto l’annuncio di Libra in maniera tiepida, non chiudendole aprioristicamente la porta ma ritenendo anche necessario approfondire la sua natura e stabilire prima delle regole del gioco comuni per tutti gli operatori. Carney aveva individuato in Libra anche una potenziale opportunità per aumentare la concorrenza nel mercato monetario migliorando la relativa politica: tutte eventualità che sarebbero in qualche modo favorevoli al ruolo internazionale della sterlina che emerge dalla Brexit.
Il suo mandato, tuttavia, scadrà nel gennaio del 2020 e la reale gestione di Libra (ammesso che veda mai la luce) e delle altre valute digitali sarà una questione di cui si dovrà occupare il suo successore.